Google: tutela privacy possibile senza rinunciare agli spot

(ANSA) – ROMA, 26 NOV – Proteggere la privacy degli
internauti e al tempo stesso consentire a chi gestisce i siti
web di ospitare le inserzioni pubblicitarie. E’ questo
l’obiettivo di Privacy Sandbox, un’iniziativa lanciata da Google
nel 2019 e in fase di sviluppo, che punta da un lato ad
apportare cambiamenti al browser Chrome e dall’altro a definire
standard condivisi con gli altri attori del settore.
    A fare il punto, in un incontro con la stampa, è stato Nicola
Roviaro, Head of Emea Data Privacy Specialists. Gli annunci
pubblicitari sostengono economicamente i siti web pagando per i
contenuti e i servizi che offrono, ma “questa dinamica rischia
di compromettersi se le pratiche pubblicitarie non soddisfano le
aspettative degli utenti sul modo in cui i dati vengono raccolti
e utilizzati”, ha spiegato Roviaro.
    “Attraverso Privacy Sandbox vogliamo capire per esempio come
usare meglio i dati legati alla navigazione su internet in
un’ottica stringente di privacy per gli utenti, in aree come la
selezione di un pubblico, la misurazione dei clic e la
protezione dalle frodi. L’obiettivo è superare la dinamica dei
dati personali, continuando a offrire pubblicità rilevanti”, ha
evidenziato Roviaro.
    Tra le proposte, ha aggiunto, c’è il Federated Learning of
Cohorts, che utilizza algoritmi di machine learning eseguiti a
livello del singolo dispositivo – quindi senza condividere dati
personali – per modellare raggruppamenti basati sugli interessi
delle persone in modo anonimo e facendo a meno di profili
individuali. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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