(ANSA) – ROMA, 27 NOV – Proponevano sulle chat di Telegram
green pass perfettamente funzionanti, in vendita a cento euro
l’uno. La truffa è stata scoperta dal Nucleo speciale tutela
privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza in
un’indagine coordinata dalla procura di Milano che ha portato ad
una serie di perquisizioni e sequestri.
Sarebbero quattro, secondo quanto si apprende, gli indagati,
che avrebbero già ammesso le loro responsabilità. Nel corso
delle perquisizioni sono stati trovati diversi documenti di
identità e tessere sanitarie di decine di clienti.
Le perquisizioni hanno riguardato diversi cittadini residenti
in Veneto, Liguria, Puglia e Sicilia, amministratori degli
account Telegram sui quali pubblicizzavano i pass, ognuno con il
proprio Qr code funzionante. Per sostenere l’autenticità dei
certificati, gli indagati dicevano di poter contare sulla
complicità di appartenenti al servizio sanitario e, in ogni
caso, garantivano i clienti la possibilità di riavere indietro
il denaro se il pass non avesse funzionato. Il pagamento doveva
avvenire rigorosamente in criptovalute.
Le indagini e gli accertamenti tecnici sui telefoni e sui
dispositivi degli indagati hanno consentito di rinvenire e
sequestrare fotografie di documenti d’identità e tessere
sanitarie, referti di tamponi con esito negativo, false
recensioni dei clienti che in precedenza avevano acquistato i
pass contraffatti e le criptovalute con i quali erano stati
pagati i certificati. Sono decine i clienti che, oltre ad aver
perso i soldi, hanno condiviso con gli indagati i propri dati
nella speranza di avere il pass senza doversi vaccinare o fare
un tampone.
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto di
Milano Eugenio Fusco e dai sostituti Bianca Maria Baj Macario e
Maura Ripamonti. (ANSA).
Fonte Ansa.it