(ANSA) – TEMPIO PAUSANIA, 08 FEB – “Mia figlia era una
persona diversa, da quel momento ha iniziato un periodo tragico
in cui era solo un corpo che camminava”. E’ uno dei passaggi
chiave del racconto in aula – a porte chiuse – della madre della
presunta vittima dello stupro di gruppo, riferita dagli avvocati
delle parti lese nel processo contro Ciro Grillo e suoi tre
amici genovesi. La ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 19
anni, vive ora all’estero. Gli avvocati della difesa dei quattro
imputati stanno entrando nello specifico dei messaggi e delle
telefonate che la ragazza si sarebbe scambiata con gli amici.
(ANSA).
Fonte Ansa.it