Un gruppo di hacker di probabile matrice bielorussa ha tentato di compromettere account Facebook del personale militare ucraino, e dai profili hackerati ha pubblicato video che chiedevano all’esercito di Kiev di arrendersi. Lo riporta Meta, società madre di Facebook. La campagna di hacking chiamata Ghostwriter, già individuata dalla piattaforma, ha tentato di compromettere “decine” di account di militari, ma ha avuto successo in pochi casi. I video sono stati bloccati. Meta ha anche individuato una rinnovata attività di disinformazione della Internet Research Agency russa, nota come fabbrica di ‘troll’ nelle elezioni Usa del 2016.
Le notizie sono contenute nel report trimestrale sulla sicurezza di Meta, società madre di Facebook e Instagram, piattaforme bandite dalla Russia da diverse settimane poichè considerate organizzazioni estremiste. Oltre alla campagna ‘Ghostwriter’, la società ha individuato una serie di altre azioni condotte da attori filo-russi, comprese attività “recidive” collegate al Kgb bielorusso di disinformazione in inglese e polacco: parlavano di truppe ucraine che si arrendono senza combattere o leader della nazione in fuga dall’Ucraina il 24 febbraio, giorno dell’invasione russa. A metà marzo hanno anche creato un evento di protesta contro il governo polacco che doveva svolgersi a Varsavia. L’evento e l’account creati ad hoc sono stati messi offline.
Meta ha inoltre scoperto e rimosso tentativi di tornare sulla piattaforma di un gruppo già bloccato nel 2020 e collegato alla Internet Research Agency russa (Ira), nota come fabbrica di ‘troll’ e disinformazione, già sotto accusa nelle presidenziali americane del 2016 che portarono all’elezione di Trump. Hanno prima creato profili tra la fine del 2021 e gennaio 2022 pubblicando notizie sulla violenza della polizia in Occidente, dal momento dell’invasione i loro post hanno iniziato a incolpare la Nato della guerra con accuse alle forze ucraine di prendere di mira i civili.
Meta avverte infine gli utenti riguardo campagne di truffatori che sfruttano la guerra per monetizzare, attraverso spam o esche acchiappa-click, che portano a siti fuori dalla piattaforma che vendono prodotti. Meta “incoraggia vivamente le persone in Ucraina e Russia a rafforzare la sicurezza del loro siti, e-mail e profili di social media scaricando un’app Vpn per avere accesso alle piattaforme bloccate, di abilitare l’autenticazione a due fattori, non riutilizzare le password”.
Fonte Ansa.it