Hong Kong, mandati di arresto contro 5 attivisti all’estero

(ANSA) – PECHINO, 18 DIC – Le autorità di Hong Kong hanno
emesso mandati di arresto contro 5 attivisti pro-democrazia
rifugiatisi all’estero colpevoli di aver esortato gli elettori a
boicottare le elezioni di domani per il rinnovo del Consiglio
legislativo, il parlamentino locale, il primo secondo la riforma
dell’intero sistema elettorale approvato a maggio per garantire
che la città, come imposto da Pechino, sia governata soltanto
dai ‘patrioti’.
    Gli elettori del centro finanziario sceglieranno i nuovi
deputati in base a regole che hanno ridotto il numero di seggi
eletti direttamente, da 35 a 20, su un totale di portato da 70 a
90. Per la prima volta, invece, domani sarà del tutto assente il
vecchio fronte pan-democratico, la gran parte del quale è finita
in carcere, messa al bando, si è defilata o si è rifugiata
all’estero. Nathan Law, ad esempio, è uno degli attivisti finiti
nel mirino dopo aver sollecitato in una conferenza stampa online
il boicottaggio del voto. I mandati di arresto, oltre a Law,
colpiscono Sunny Cheung, Timothy Lee, Carmen Lau e Kawai Lee,
tutti partiti da Hong Kong.
    Nell’ex colonia britannica non è illegale votare per errore o
astenersi dal votare, ma quest’anno è diventato un crimine
incitare altri al boicottaggio o esprimere voti non validi: in
caso di infrazione, si rischia la reclusione fino a 3 anni e la
multa fino a 25.600 dollari Usa. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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