Saranno convocati la settimana
prossima i consigli di amministrazione sia di Fininvest sia
delle holding personali dei cinque figli di Silvio Berlusconi
per definire l’inserimento nei rispettivi statuti dei patti
siglati dopo la morte del padre, accordi che di fatto
conferiscono a Marina e Pier Silvio la gestione dell’impero
societario.
Il passaggio prevede anche entro fine mese la convocazione
delle assemblee delle holding e Fininvest, ‘blindando’ così
definitivamente i patti tra gli eredi non più a livello di
accordi ma appunto negli statuti delle società. Confermata, tra
le varie parti degli accordi, la distribuzione di almeno il 50%
dell’utile di esercizio sotto forma di dividendo direttamente da
Fininvest alle holding secondo le percentuali stabilite dal
testamento e il periodo di cinque anni di impossibilità di
vendita delle quote in Fininvest, con nuove norme per la nomina
del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della
holding di famiglia.
Modifiche che definiscono il futuro della finanziaria che
controlla Mfe, Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, sulla
quale è ancora attesa la risposta della Bce perché Fininvest
possa tornare a disporre completamente della quota del 20% ‘congelata’ per la questione dei requisiti di onorabilità del
fondatore.
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