I dati gelano le speranze sul taglio dei tassi, Btp al 3,83%

I dati sull’inflazione tedesca e
francese, tornata a salire a dicembre, e quelli sulle richieste
di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, inferiori alle
attese, consolidano il ripensamento del mercato sulle
tempistiche e l’incisività con cui le banche centrali andranno a
tagliare i tassi nel 2024, con previsioni meno ottimistiche di
quanto non fossero sul finire del 2023.
    Gli operatori stanno riducendo di una decina di punti base le
loro scommesse sul taglio dei tassi da parte delle banche
centrali, con la Bce attesa nel 2024 a una riduzione del costo
del denaro di 156 punti base e la Boe di 135 punti base. Alla
retromarcia contribuiscono i segnali di ripresa dell’inflazione
a dicembre – complice il venir meno dei sussidi per l’energia –
e i segnali di resilienza dell’economia che sono arrivati dagli
indici pmi dell’Eurozona e dal mercato del lavoro americano.
    A farne le spese sono soprattutto i bond, con rialzi dei
rendimenti a doppia cifra in gran parte dell’Europa: quello del
Btp decennale sale di 14 punti base al 3,83% mentre il Bund
cresce di 12 punti al 2,14%, con lo spread tra i due titoli che
sale a 169 punti base.
   

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Fonte Ansa.it

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