Le soft skills hanno assunto una grande importanza nel mondo del lavoro. Chi si occupa di selezione del personale, non tiene più solo in considerazione le hard skills, ossia le competenze tecniche che si sviluppano con lo studio, la formazione e l’esperienza, ma anche delle qualità personali. Quest’ultime devono essere sviluppate fin dai primi anni di vita per poter accedere ai lavori del futuro.
Il motivo è presto spiegato. Per sviluppare le soft skills c’è bisogno di tempo. Sono frutto di una propensione personale, del background culturale di ogni individuo, di esperienze di vita e delle relazioni interpersonali instaurate negli anni. Le competenze tecniche possono essere trasmesse attraverso corsi, workshop e l’affiancamento da parte di persone più esperte.
Le soft skills saranno valutate per l’accesso a tutte le professioni del futuro, indipendentemente dall’ambito di appartenenza: comunicazione, assistenza sanitaria, marketing, tecnologico e tanto altro ancora. Il loro sviluppo è altresì auspicabile poiché permette di migliorare la gestione della propria vita personale.
Le soft skills più importanti nel mondo del lavoro
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In un mondo in cui il lavoro è sempre più complesso, i mercati mutano velocemente e i consumatori sono esigenti, difficili da soddisfare e consapevoli della vasta possibilità di scelta presente, occorre essere sensibili ai cambiamenti e agli stimoli che provengono dall’esterno.
Per avere un vantaggio competitivo e poter accedere ai posti di lavoro desiderati e per i quali ci si è formati, è necessaria una soft skills preziosa: la flessibilità. Consente di sapersi muovere in contesti differenti, di saper gestire mansioni di ogni tipologia, di captare segnali provenienti dall’ambiente e adattare il proprio modo di lavorare, cogliendo opportunità di crescita sia personali che per l’azienda.
Seguire il flusso prestabilito anche quando non è più produttivo potrebbe rivelarsi deleterio. La flessibilità aiuta a trovare risposte innovative e concrete, porta a percorrere strade mai battute prima e a individuare nuove soluzioni mai applicate.
Dall’ambiente arrivano stimoli e campanelli d’allarme. Per essere produttivi e migliorare le performance, cogliere opportunità ed evitare rischi e pericoli bisogna essere sensibili e saperli captare.
Possedere un pensiero critico è utile per farsi notare e per gestire le proprie mansioni e i propri compiti in maniera qualificata ed efficiente. Si è in grado di analizzare con oggettività tutte le informazioni in proprio possesso, di riconoscere limiti ed opportunità, di comprendere immediatamente le risorse necessarie per portare a termine un progetto e valutare il rapporto costi-benefici. È più semplice, in questo modo, prendere scelte consapevoli.
L’importanza del problem solving e della creatività
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Il problem solving è una skills molto richiesta nel presente e che continuerà ad essere ricercata in futuro. Consiste nella capacità di saper risolvere problemi inaspettati e imprevisti con soluzioni innovative, creative ed originali. Chi è in possesso di questa competenza trasversale tende ad avere atteggiamenti propositivi, estremamente apprezzati su tutti i posti di lavoro.
La creatività è ricercata in tutti i contesti, non solo nelle professioni che la inseriscono tra le prerogative essenziali (ad esempio i tatuatori, i copywriter e i creator). È una qualità che tutti possono sviluppare, attraverso esercizi e allenamento costante. Aiuta a trovare valide alternative ai processi standardizzati e obsoleti, soluzioni innovative e proposte che favoriscono il progresso.
L’intelligenza emotiva deve essere sviluppata il più possibile. Si traduce nella capacità di riconoscere e gestire non solo le proprie emozioni,
ma anche quelle di terze persone, come colleghi, clienti e altre figure che operano nello stesso contesto lavorativo. È importante sviluppare anche la capacità di lavorare in team.
I lavori del futuro che richiedono soft skills sviluppate
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Il sustainability manager è tra le figure professionali che saranno più richieste nei prossimi cinque anni. Si occupa di adattare le aziende e trasformarle in delle realtà sostenibili per l’ambiente. Per rispondere alle sfide e raggiungere gli obiettivi, interviene direttamente sui processi aziendali e sui comportamenti intrapresi da tutti coloro che operano in un determinato contesto, indipendentemente dal loro ruolo.
Il mondo del lavoro cambia velocemente. In cinque anni sono diverse le figure che potrebbero subire una forte crescita. Tutte richiedono soft skills molto sviluppate.
Un sustainability manager conosce il mondo del business, il settore in cui interviene, le tecnologie e il mercato di riferimento. Tra lesoft skills che deve possedere ci sono le abilità comunicative, di leadership, flessibilità, creatività, capacità progettuale e di relazione.
L’ambito delle Human Resources è in continua crescita e sempre più figure vengono assunte e fanno carriera in questo settore estremamente ampio e complesso. Possono esserci psicologi, payroll specialist, head hunter, recruiter e altri professionisti. Chi vi lavora, si occupa della gestione e dello sviluppo dei dipendenti. Deve possedere intelligenza emotiva, pensiero critico, capacità di analisi, time management e abilità comunicative.
In crescita anche i settori della formazione e del coaching, differenti per alcuni aspetti, ma con molti punti di contatto. Il primo riguarda il trasmettere informazioni, conoscenze e competenze, mentre nel secondo caso si promuove un miglioramento a livello emotivo e una presa di consapevolezza delle proprie abilità e dei propri limiti.
Professioni come quelle del mental coach e del formatore saranno molto ricercate. Richiedono delle soft skills particolarmente sviluppate, come l’intelligenza emotiva per comprendere le esigenze altrui, ottime abilità comunicative, gestione delle emozioni e problem solving.
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Fonte Fastweb.it