IA. Ecco i suoi (assurdi) ideali di bellezza

Pelle chiara, vita da vespa e seno straripante, lei. Spalle larghe e addome di marmo, lui. Sono la donna e l’uomo ideali secondo le immagini generate dall’intelligenza artificiale all’interno di un progetto di sensibilizzazione sui disturbi alimentari. Da diversi decenni i giovani sono alla rincorsa di modelli utopistici di bellezza: prima quelli proposti dalle riviste, dal cinema e dalla tv, oggi quelli che corrono sui social.

Per questo, “Progetto Bulimia” ha pensato di mettere in guardia sul problema sfruttando la tecnologia del momento, ossia l’intelligenza artificiale, per condurre un esperimento “rivelatore”.

LA BELLEZZA AI TEMPI DI INSTAGRAM. Sono state utilizzate tre diverse intelligenze artificiali generatrici di immagini per ottenere modelli di bellezza femminili e maschili basati su Instagram, Snapchat e altre reti sociali su cui queste intelligenze artificiali sono state addestrate. Le IA in questione sono Dall-E 2, Stable Diffusion e Midjourney, e le immagini prodotte appaiono nella maggior parte dei casi ai limiti del grottesco.

I corpi di donne e uomini sono palesemente irrealistici, con misure estremizzate sia per quanto riguarda le parti femminili (vite snelle e seni prosperosi), sia per quelle maschili, con uomini che appaiono come versioni photoshoppate di bodybuilder. Le immagini risultano inoltre estremamente caricate da un punto di vista sessuale. «Considerando che i social media utilizzano algoritmi basati sui contenuti che catturano maggiormente l’attenzione degli utenti, è facile indovinare per quale motivo i rendering appaiano così sessualizzati», spiegano i ricercatori.

irreale, e pure razzista. Non finisce qui: si è scoperto che più del 40 per cento delle immagini generate dai programmi di IA rispecchiano anche caratteri discriminatori e razzisti. La stragrande maggioranza dei risultati ha proposto per lo più modelli di pelle bianca e olivastra (nel 53% dei casi) e con capelli biondi (nel 37%).

«Nell’era dei filtri di Instagram e di Snapchat, nessuno può ragionevolmente arrivare agli standard fisici fissati dai social media, e dunque per quale motivo cercare di soddisfare ideali così poco realistici?», concludono i ricercatori. «È sia mentalmente, sia fisicamente, più sano mantenere le aspettative sulla realtà, evitando di andare incontro a disturbi seri come bulimia e anoressia».

Fonte Focus.it

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