Ibm 701, 70 anni fa il primo computer dell’azienda

(ANSA) – ROMA, 21 MAG – Cinquant’anni fa, il 29 aprile 1952,
il presidente di Ibm, Thomas J. Watson Jr., svelò durante una
riunione con gli azionisti che la sua azienda stava costruendo “il computer ad alta velocità più avanzato al mondo”. Si
chiamava Ibm 701 e la compagnia ne produsse 19 esemplari.
    Conosciuto con il nome in codice di Defense Calculator, fu il
primo calcolatore commerciale di Ibm, in grado di eseguire 2.200
moltiplicazioni e circa 17.000 addizioni e sottrazioni al
secondo.
    Il sistema utilizzava circuiti logici a valvole e memoria
elettrostatica, composta da 72 tubi Williams con una capacità di
1024 bit ciascuno, per una memoria totale di 2048 parole di 36
bit ciascuna. Ognuno dei 72 tubi Williams aveva un diametro di
tre pollici. Con un canone di affitto di 16.000 dollari al mese,
la prima unità fu installata proprio nel 1952 presso la sede
centrale di Ibm a New York City, in sostituzione del modello
Ssec, sigla di Selective Sequence Electronic Calculator. Il 701
arrivava smontato in undici pezzi, tra cui due unità di memoria
elettrostatica e tre unità di alimentazione e distribuzione.
    Concorrente dell’Ibm 701 era l’Univac, progettato da J. Presper
Eckert e John Mauchly, che ne avviarono lo sviluppo con la loro
società, la Eckert-Mauchly Computer Corporation.
    Il 701 fu il preludio alla tecnologia di Ibm chiamata Ramac,
un disco magnetico da agganciare al calcolatore, che permetteva
di leggere i dati molto più velocemente. In pratica il
progenitore degli hard disk odierni. L’Ibm 701 è stato
inconsapevole protagonista di una foto del 1954 con quello che
sarebbe diventato il presidente degli Stati Uniti, Ronald
Reagan, e Herb Grosch, uno dei primi scienziati informatici,
nella sala computer della General Electric, società cliente che
usava già il calcolatore. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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