Il primo caso accertato di cyber-omicidio

Qualche settimana fa, il Düsseldorf University Hospital potrebbe aver registrato la prima vittima ufficiale di un cyber attacco: un hacker, ancora non identificato, ha lanciato un attacco di tipo ransomware al sistema informatico dell’Università di Düsseldorf, da cui dipende anche la rete dell’ospedale. Purtroppo, a farne le spese è stata una donna la cui vita dipendeva da una macchina collegata alla rete di computer dell’istituto clinico. 

 

nel mirino degli hacker. I ransomware sono una delle minacce informatiche attualmente più diffuse: i malintenzionati sfruttano le falle nelle reti e nei server e criptano enormi quantità di dati sui dischi bersaglio dell’attacco, rendendo di fatto i sistemi completamente inutilizzabili. Poi, per sbloccare il tutto, chiedono al malcapitato di turno il pagamento di un riscatto (in inglese, ransom): spesso cifre ingenti, da versare in bitcoin o altre criptovalute.

Troppo tardi. Uccidere non era nei piani dell’hacker: lo dimostra il fatto che quando, nel corso della trattativa, gli è stata spiegata la situazione, ha spontaneamente fornito le chiavi per sbloccare il sistema. Per la donna però era troppo tardi. Il pirata informatico è poi scomparso nelle pieghe della Rete: al momento, a suo carico, pende un’accusa di omicidio colposo da parte della magistratura tedesca.

Fonte Focus.it

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