Imprenditore ucciso: il nipote era in auto il 23 giugno

Alle 5.51 del 23 giugno è stato
registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a
Giacomo Bozzoli dal portale di Manerba, in provincia di Brescia,
due minuti più tardi da quello di Desenzano e uno successiva
alle 6.03. Il 39enne condannato in via definitiva all’ergastolo
per l’omicidio dello zio Mario, imprenditore bresciano gettato
nel forno della fonderia la sera dell’8 ottobre 2015, si sarebbe
dunque allontanato con moglie e figlio a bordo della propria
vettura.
    Il suocero sentito dagli inquirenti avrebbe riferito che la
famiglia sarebbe “in una località imprecisata della Francia”.
    Hanno dato esito negativo fin qui le ricerche nella villa di
Giacomo Bozzoli a Soiano del Garda, in quella di Marcheno
intestata al padre Adelio, nella sede di lavoro a Bedizzole,
nella galleria d’arte dove lavora la moglie e in una casa ad
Ortisei riconducibile alla famiglia. il presidente della prima
sezione penale di Brescia Roberto Spanó ha intanto firmato il
decreto di latitanza ma ancora non è scattato il mandato
d’arresto internazionale che potrebbe scattare al termine della
giornata odierna qualora Giacomo Bozzoli non si costituisce alle
forze dell’ordine.
   

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Fonte Ansa.it

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