(ANSA) – ROMA, 13 OTT – Le popolazioni di mammiferi, uccelli,
anfibi, rettili e pesci sono calate in media del 69% dal 1970
nel mondo. E in America Latina e nei Caraibi la perdita di fauna
selvatica ha raggiunto il 94%.
Il Living Planet Report (Lpr) 2022 del Wwf monitora quasi
32.000 popolazioni di 5.230 specie di vertebrati e lancia un
appello per la Cop15 di dicembre: “Ci aspettiamo un ambizioso
accordo” in grado di invertire la perdita di biodiversità. “Una
doppia emergenza – il cambiamento climatico e la perdita di
biodiversità – minaccia il benessere delle generazioni attuali e
future”, dichiara il direttore generale del Wwf, Marco
Lambertini.
“Il Wwf è estremamente preoccupato da questi nuovi dati –
aggiunge Lambertini – che mostrano un calo devastante delle
popolazioni di fauna selvatica, in particolare nelle regioni
tropicali che ospitano alcune delle aree più ricche di
biodiversità al mondo”. Fra le specie monitorate dal Living
planet report ci sono i delfini rosa di fiume dell’Amazzonia, le
cui popolazioni sono crollate del 65% tra il 1994 e il 2016
nella Riserva brasiliana di Mamirauá; i gorilla di pianura
orientale, il cui numero ha subito un declino stimato dell’80%
nel Parco nazionale di Kahuzi-Biega in Congo tra il 1994 e il
2019; e i cuccioli di leone marino dell’Australia meridionale e
occidentale, il cui numero è calato di due terzi tra il 1977 e
il 2019. Complessivamente, come gruppo di specie, la riduzione
maggiore riguarda le popolazioni d’acqua dolce monitorate,
diminuite in media dell’83% a causa della perdita di habitat e
delle barriere alle rotte migratorie. (ANSA).
Fonte Ansa.it