Dopo molti ritardi e rinvii,
venerdì prossimo, 18 agosto, si inaugura la prima parte della
metropolitana di Tel Aviv. Una ferrovia leggera di 24 chilometri
che parte da Petah Tikva ad est per arrivare a Bat Yam, centro
balneare a sud, con un lungo tratto a Tel Aviv destinato nelle
aspettative a rivoluzionare il congestionato traffico non solo
cittadino ma anche della zona allargata. Per l’inaugurazione
tuttavia sono previste polemiche e manifestazioni, visto che la
metropolitana non funzionerà durante il riposo sabbatico. Una
decisione delle autorità nazionali in linea con quanto avviene
nella maggior parte del Paese che, in questi tempi di scontro
politico e sociale a causa della riforma giudiziaria del governo
di Benyamin Netanyahu, è vista dai settori laici come
un’ulteriore prova del peso dei religiosi, peraltro presenti
nell’esecutivo.
La ‘Red Line’- come è chiamata in inglese – avrà 34 fermate
(di cui 10 sotterranee) e congiungerà Petah Tikva, Bnei Brak
(quartiere super religioso), Ramat Gan (sobborgo d’affari e
residenziale),Tel Aviv-Giaffa (con 8 stazioni) e, infine, Bat
Yam. Secondo i calcoli, trasporterà ogni giorno circa 234mila
passeggeri con un treno ogni sei minuti: una rivoluzione nel
sistema di trasporto urbano. Ma il fatto della chiusura di ‘shabbat’ ha aperto un mare di polemiche e già sono annunciate
le prime manifestazioni. “La protesta per far funzionare la
metropolitana leggera di sabato – ha detto Reuven Ladiasnky che
si appresta a correre per la carica di sindaco nelle prossime
elezioni cittadine – è cominciata. Siamo in un momento storico.
Dobbiamo agire. È giunto il momento che il nostro diritto più
fondamentale, la libertà di movimento, sia 24 ore su 24, 7
giorni su 7″.
Il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai non parteciperà alla
cerimonia dell’inaugurazione della metropolitana leggera della
città prevista per venerdì 18 agosto. La scelta è dovuta al
fatto che secondo le autorità centrali il servizio non potrà
funzionare di sabato per il riposo sabbatico ebraico.
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Fonte Ansa.it