Inchiesta Gdf, ‘centinaia braccianti sfruttati in Maremma’

(ANSA) – PIOMBINO (LIVORNO), 04 MAG – Tre aziende agricole
della Costa degli Etruschi, in Maremma, tra Livorno e Grosseto
avrebbero impiegato centinaia di lavoratori, italiani e
stranieri, in ‘nero’, per 15/16 ore di media al giorno a fronte
di una paga di 2,5 euro l’ora, con ferie difficilmente concesse
e non retribuite, e con minacce di licenziamento e aggressioni
verbali. Queste “le opprimenti condizioni di lavoro, cui
sarebbero stati sottoposti braccianti agricoli”, emerse da
un’inchiesta della Guardia di finanza. Intermediazione illecita
e sfruttamento del lavoro i reati per i quali i 3 responsabili
delle aziende, spiega la Gdf in una nota, sono stati deferiti.
    L’inchiesta, condotta dalle fiamme gialle di Piombino e
coordinata dalla procura livornese, è iniziata nel luglio 2019.
    I tre imprenditori, spiega sempre la Gdf, ricevuti gli avvisi di
garanzia, “hanno immediatamente proceduto al pagamento delle
sanzioni amministrative nel frattempo già contestate da Gdf e
Inps, versando nelle casse dell’Erario circa 5.800.000 euro”:
gli indagati si sarebbero resi responsabili “delle violazioni
amministrative in materia di lavoro riferibili a 854 rapporti di
impiego, con l’applicazione di 571 distinte maxi sanzioni per
lavoratori completamente ‘in nero’ nonché di ulteriori 283
sanzioni per infedeli registrazioni sul Libro unico del lavoro”.
    I tre titolari delle aziende, oltre a impiegare senza “contratto
né copertura previdenziale e assicurativa” i braccianti,
avrebbero inoltre “costretto diversi lavoratori, per lo più
stranieri, a vivere in affitto in un casolare abusivo sugli
stessi terreni delle aziende agricole, in condizioni
igienico-sanitarie precarie”, senza riscaldamento e allaccio
alla rete idrica e senza acqua potabile, con il costo
dell’affitto decurtato dalla paga. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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