Proteggere casa prima di partire per
e vacanze evitando il rischio di trovare l’appartamento
svaligiato al ritorno. La Cna offre una guida alle spese da fare
per rendere la casa più sicura usufruendo dei bonus statali.
Il furto nelle abitazioni – ricordano gli artigiani – è il
crimine che più preoccupa gli italiani. A ritenerlo una minaccia
sul piano della sicurezza il 26,6% dei maggiorenni secondo
Eurispes, addirittura il 43,1% secondo il Censis. Solo una
sensazione? Non tanto, vista la crescita dei furti (+17,3%) e
delle rapine (+14,2%), due tipologie nelle quali rientrano anche
i reati commessi nelle abitazioni, registrata da Eurispes tra il
2021 e il 2022.
I sistemi basici di difesa vanno dalle porte blindate alle
inferriate. Per una porta blindata di ultima generazione, tutto
incluso, si spende da 2.700 a 6mila euro. Le inferriate hanno
prezzi che variano sensibilmente a seconda della dimensione: una
grata fissa in ferro di dimensione media non può costare meno di
5/600 euro.
Rispetto ai sistemi di sicurezza del passato e ai fenomeni di
criminalità di un tempo, oggi un buon sistema di allarme
anti-intrusione deve prevenire e intercettare il tentativo di
intrusione e non limitarsi a segnalare l’avvenuta intrusione. Il
costo si aggira tra i 2500 e i 3mila euro per tecnologie di
fascia medio-alta e segna un aumento del 10% rispetto agli anni
precedenti.
La Legge di Bilancio 2023 ha confermato la detrazione fiscale
per l’installazione di sistemi di sicurezza. Acquistando un
nuovo impianto di allarme o videosorveglianza, o sostituendo
quello già esistente, sarà possibile usufruire della detrazione
fiscale del 50% delle spese sostenute. Il bonus sicurezza è
disponibile fino a tutto il 2024 e consiste in una detrazione
fiscale dell’Irpef che dev’essere ripartita in dieci quote
annuali di uguale importo.
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Fonte Ansa.it