(ANSA) – NEW DELHI, 08 MAR – La bomba scoppiata a New Delhi
lo scorso 29 gennaio davanti all’Ambasciata di Israele non era
un ordigno artigianale. Secondo quanto riferisce il quotidiano
The Hindustan Times, gli investigatori dell’antiterrorismo fanno
filtrare la notizia che la cospirazione è stata ordita dalla
Forza Qods, la componente delle Guardie della rivoluzione
iraniane responsabile per le operazioni all’estero, e che la
bomba è stata collocata da un appartenente a una cellula indiana
dell’Islam terrorista pro Califfato.
Il dispositivo era telecomandato con un detonatore
elettronico, conteneva un sofisticato tipo di esplosivo ed era
imbottito di pallini di piombo che hanno danneggiato i
finestrini delle auto parcheggiate accanto al cancello.
Secondo un esperto di antiterrorismo, le modalità
dell’attentato, studiato per non danneggiare persone, ma solo
intimidire, sarebbero state dettate dalla volontà dell’Iran di
non sconvolgere un paese amico come l’India. Il messaggio contro
Israele, tuttavia, è stato chiaro e la minaccia reale. Una
lettera trovata accanto al cancello dell’ambasciata israeliana
giurava infatti vendetta per la morte del comandante della Forza
Qods, Qassem Soleimani, e di Abu Mehdhi Al Muhandis, capo di una
milizia irachena alleata di Teheran, entrambi uccisi a Baghdad
in un raid di droni americani nel gennaio del 2020, e del
fisico nucleare Mohsen Fakhrizadeh, ucciso a Teheran lo scorso
novembre in un attacco attribuito a Israele.
Oltre agli indiani, sul caso stanno indagando investigatori
israeliani, affiancati da agenti del Mossad.
Fonti vicine al governo indiano fanno sapere che Delhi è
offesa dal fatto che la capitale sia stata usata da un governo
amico come teatro di una battaglia contro un nemico. Il primo
ministro Narendra Modi dovrebbe sollevare la questione con
l’Iran non appena i sostenitori locali del regime iraniano
saranno stati catturati. (ANSA).
Fonte Ansa.it