Quando si parla di crowdfunding, ovvero della raccolta di fondi per alcune cause benefiche o progetti specifici, vengono subito in mente alcuni siti web che consentono di inviare denaro in poche e semplici mosse. Tra le piattaforme più famose, a livello mondiale e non solo italiano, vi sono Indiegogo e Kickstarter. Lanciate prima della fine del primo decennio del ventunesimo secolo, sia Indiegogo che Kickstarter hanno sede negli Stati Uniti d’America, patria del crowdfunding. La prima, nata nel 2008, ha sede a San Francisco, in California, mentre la seconda, con certificato di nascita datato 2009, vede il proprio quartier generale sulla costa opposta, a Brooklyn, New York.
Entrambe le piattaforme hanno vantaggi e svantaggi, legati ad alcune scelte specifiche che regolano la creazione di campagne e i meccanismi di raccolta. Conoscerli aiuta a scegliere il sito web più adatto alle proprie esigenze, senza doversi scontrare successivamente con grandi e piccole difficoltà che possono complicare le raccolte fondi per i propri progetti. Ecco quali sono le principali differenze.
Indiegogo e Kickstarter, le caratteristiche di base
Che si decida di avviare una campagna con Kickstarter o con Indiegogo è necessario intraprendere un percorso specifico. In particolare, Kickstarter richiede un percorso di approvazione e consente di effettuare una raccolta di denaro esclusivamente se i richiedenti sono maggiorenni e residenti in USA, Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Danimarca, Irlanda, Norvegia, Svezia, Germania, Francia, Spagna, Italia, Austria, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Hong Kong, Singapore, Messico, Giappone, Polonia, Grecia e Slovenia.
Indiegogo permette a tutti i maggiorenni con un account bancario, indipendentemente dalla nazionalità o dalla residenza, di accedere ai suoi programmi. Gli unici esclusi sono i residenti nei Paesi presenti nella lista delle sanzioni OFAC: Balcani, Bielorussia, Burma, Costa d’Avorio, Cuba, Repubblica Democratica del Congo, Iran, Iraq, Liberia, Corea del Nord, Sudan, Siria e Zimbabwe.
Kickstarter, come funziona la raccolta fondi
In ogni campagna viene stabilito un tetto da raggiungere, in base alle esigenze del richiedente. Per Kickstarter, l’unico modo per accedere al denaro raccolto è quello di raggiungere o superare la somma prestabilita, con una trattenuta sul totale del 5% e una spesa di gestione dell’operazione che varia dal 3 al 5%; in caso negativo, non è possibile richiedere il denaro e procedere con la realizzazione del proprio progetto. Niente paura per i sostenitori: nonostante la donazione, non ricevono alcun addebito per la campagna.
Indiegogo, come funziona la raccolta fondi
Per Indiegogo, invece, il procedimento è diverso: se l’obiettivo non viene raggiunto è comunque possibile prelevare i fondi, oltre a ricevere dei finanziamenti flessibili per arrivare alla somma prestabilita. L’ammontare da pagare per la gestione si aggira al 4%, da sottrarre al totale in caso di campagna di successo, e del 9% se si decide comunque di ritirare la somma senza aver raggiunto il 100% della raccolta. Una bella differenza, dunque, rispetto alla sua controparte che però non comprende questa opzione specifica. Su questa piattaforma i sostenitori vedono addebitata la cifra dichiarata in due casi differenti. Ovvero, la donazione viene accettata in caso di tetto raggiunto o se il fondatore del progetto ha scelto, in fase di creazione della campagna, ha scelto un finanziamento flessibile.
Indiegogo e Kickstarter, che tipo di campagne possono essere avviate
Anche in questo caso le piattaforme si differenziano in maniera netta. Se Indiegogo è maggiormente aperta alle varie tipologie di raccolta fondi, da quelle a scopo artistico fino alla raccolta di denaro per progetti a scopo caritatevole, per Kickstarter si limita a progetti creativi, ovvero Arte, Fumetti, Artigianato, Danza, Design, Moda, Cinema e video, Cibo, Giochi, Giornalismo, Musica, Fotografia, Editoriale, Tecnologia, e Teatro. Tutte le altre categorie che non rientrano nella rosa delle citate non vengono approvate dopo la presentazione.
Indiegogo e Kickstarter, qual è la piattaforma migliore?
È difficile, se non impossibile, stabilire quale sia la piattaforma migliore tra Indiegogo e Kickstarter. Infatti, entrambe hanno lati positivi e negativi legati in maniera vincolante alla tipologia di progetto da finanziare e alla modalità di raccolta dei fondi che i sostenitori decidono di devolvere in favore del progetto o della causa specifica.
Tra le due, Kickstarter è senza dubbio la piattaforma più famosa, in particolare in fatto di campagne a tema tech, finanziamento di startup del settore e progetti creativi e artistici, nel senso più ampio del termine. Questa fama di cui gode il sito web si riflette anche nelle possibilità di raggiungere più persone; in questo caso, una maggiore visibilità è strettamente legata anche a una possibilità più ampia di raggiungere il proprio obiettivo, nonostante i regolamenti più stringenti alla base della creazione di una propria raccolta fondi.
Allo stesso modo, la maggiore semplicità di utilizzo e una quantità decisamente inferiori sulle tipologie di crowdfunding disponibili su Indiegogo si traducono in una quantità di tasse maggiore da applicare al totale della raccolta fondi, con picchi che possono raggiungere addirittura il 9%. Si tratta di un elemento piuttosto vincolante in fatto di scelta, da mettere sul piatto della bilancia in contrapposizione alle maglie molto più larghe in tema di categorie applicabili, decisamente un ventaglio più ampio – seppur con minore visibilità – rispetto ai cugini di Kickstarter.
Fonte Fastweb.it