(ANSA) – MILANO, 24 MAG – La complessità del contesto attuale
porta a rivedere al ribasso le stime di crescita 2022
dell’industria manifatturiera italiana, verso un +1,5% di
aumento tendenziale del fatturato deflazionato, dal +4,9%
stimato a ottobre 2021. E’ quanto emerge dal 101/o rapporto
analisi settori industriali, a cura di Prometeia e Intesa
Sanpaolo.
A prezzi correnti, invece, la stima viene rivista al rialzo,
verso un tasso di crescita del +17,9% tendenziale, dal +6,9%
stimato ad ottobre, come effetto dei forti rincari dei costi di
approvvigionamento che, pur affievolendosi gradualmente nel
corso dell’anno, resteranno su livelli elevati rispetto alla
fase pre-confitto in Ucraina. Per il 2022 si prevede, pertanto,
un calo della marginalità media del manifatturiero, verso un
Ebitda margin dell’8,8%, dal 9,1% stimato per il 2021.
Nel corso del 2021, l’industria manifatturiera italiana ha
vissuto una fase di intensa ripresa che l’ha portata a superare
significativamente i livelli pre-Covid: il fatturato ha segnato
un +5,4% sul 2019 a prezzi costanti e un +11,2% a prezzi
correnti che, sostenuto dalla spinta inflativa generata dal
primo rally delle commodity, soprattutto non energetiche, ha
determinato il superamento della soglia record di 1.000 miliardi
di euro.
“Abbiamo un quadro ricco di fortissime incertezze, e non solo
legate esclusivamente alla tragedia dell’invasione dell’Ucraina
da parte della Russia”, afferma Gregorio De Felice, capo
economista di Intesa Sanpaolo. “Ci sono molte incertezze –
aggiunge – che conducono l’economia mondiale verso un
tendenziale rallentamento, con rischi di recessione”. (ANSA).
Fonte Ansa.it