(ANSA) – ROMA, 07 DIC – Una grande maggioranza dei cittadini
dell’Ue ritiene che l’Unione europea dovrebbe definire e
promuovere i loro diritti nell’ambito della trasformazione
digitale in atto, mentre gli italiani sono tra i meno
consapevoli delle tutele di cui già dispongono. Sono questi
alcuni dei principali risultati, pubblicati dalla Commissione
europea, di un sondaggio dell’Eurobarometro condotto tra
settembre e ottobre 2021 in cui è stato esaminato come i
cittadini europei percepiscono il futuro degli strumenti
digitali e di internet e l’impatto di questi sulle loro vite
entro il 2030. Dallo studio è emerso ad esempio che l’80% degli
intervistati pensa che l’uso degli strumenti digitali porterà
vantaggi perlomeno pari agli svantaggi, in particolare rispetto
al pericolo di attacchi informatici, mentre il 53% è più
preoccupato per la sicurezza dei più piccoli. La maggioranza dei
cittadini ritiene che l’Unione europea tuteli adeguatamente i
loro diritti, ma in Italia solo il 39% ha affermato di essere
consapevole del fatto che tali diritti (ad esempio la libertà di
espressione, la privacy e la non discriminazione) dovrebbero
essere rispettati anche online. Il dato italiano è il terzo più
basso, preceduto solo da Bulgaria (34%) e Romania (37%), mentre
in Ue la media si attesta al 60%. Viceversa, chi si è detto non
consapevole è il 61% in Italia e il 39% in Europa. “I risultati
di questo sondaggio – si legge in una nota della Commissione Ue
– permetteranno di elaborare la proposta di dichiarazione
europea sui diritti e i principi digitali”. La Commissione si
propone infatti di presentare questa dichiarazione per
promuovere “una transizione digitale modellata da valori europei
comuni” come parte della sua ‘bussola digitale’ presentata il 9
marzo 2021, stabilendo una visione, gli obiettivi e la via da
seguire fino al 2030. (ANSA).
Fonte Ansa.it