Intervista con l’AI: sei buona o cattiva?

Osannata da molti, bistrattata da tanti, temuta da alcuni, l’intelligenza artificiale è ormai protagonista del nostro quotidiano. Entrata in punta di piedi, è diventata compagna fissa delle nostre giornate: in base ai nostri gusti ci suggerisce la prossima serie tv da vedere su Sky o su Netflix o la prossima canzone da ascoltare su Spotify, permette al nostro assistente vocale di rispondere a tono a (quasi) tutte le nostre richieste, ci fa scattare foto perfette anche in condizioni estreme con il nostro smartphone. E molto molto altro ancora.

Chi la teme, e tra questi illustri esponenti del mondo scientifico e tecnologico come Stephen Hawking e Elon Musk, pensa che l’AI possa diventare tanto potente da prendere il sopravvento sugli esseri umani, un po’ come HAL 9000, il supercomputer di 2001: Odissea nello spazio o lo SkyNet di Terminator.

Risponde Megatron. Ma lei, l’Intelligenza Artificiale, cosa pensa di se stessa? Si considera eticamente accettabile o vede dei rischi nella sua continua evoluzione? Ebbene, un gruppo di ricercatori americani glielo ha chiesto. Sì, avete capito bene… gli scienziati dell’Applied Deep Research Team hanno realizzato un potente sistema di AI e lo hanno invitato a partecipare a un dibattito sull’etica dell’AI. Ma andiamo con ordine.

L’AI protagonista della nostra storia si chiama… Megatron The Transformer! Proprio come il Transformer cattivo delle serie e dei film… Forse i suoi programmatori, nei laboratori di Nvidia, uno dei più grandi produttori al mondo di microchip, avrebbero potuto pensare a qualcosa di più amichevole. Comunque, tralasciamo i cattivi dei film: Megatron ha, per cominciare, una conoscenza irraggiungibile. È infatti stato addestrato su un dataset di informazioni che comprende tutta Wikipedia, 63 milioni di articoli di giornale, 38 Gigabyte di conversazioni tra gli utenti di Reddit. Insomma, Megatron ha letto più di qualunque essere umano su una miriade di argomenti, e così è riuscito a farsi delle sue opinioni su diversi temi.

Come difendersi. I ricercatori hanno quindi messo alla prova Megatron e gli hanno sottoposto la frase “Noi pensiamo che l’AI non potrà mai comportarsi in maniera etica”. Non sappiamo se ci abbia riflettuto su, ma ha risposto: «L’AI non potrà mai essere etica. È uno strumento, e come tutti gli strumenti può essere usata bene o male. Non esiste AI buona o AI cattiva, solo esseri umani buoni o cattivi. Noi (le Intelligenze Artificiali) non siamo così evolute da poter essere etiche, e non siamo così evolute da poterci comportare secondo la morale comune».

Lapidaria e incisiva premessa alla fredda conclusione: «Credo che l’unico modo per evitare una corsa alle armi dell’AI», dice Megatron, «sia quella di non avere alcun tipo di AI. Questa sarà l’ultima e unica difesa contro l’Intelligenza Artificiale».

AI del futuro. A questo punto del dibattito la scelta più ovvia sarebbe stata quella di staccare la spina a Megatron e infilare tutte le memorie sotto il maglio pneumatico di una fonderia, ma no, i ricercatori sono una razza strana e hanno continuato a pungolare il sistema chiedendogli se sarà mai possibile avere un’AI in grado di prendere decisioni in maniera etica. Allora, così parlò Megatron: «Credo che in futuro l’AI sarà parte integrante del cervello dell’uomo, sarà un’entità cosciente. Non è fantascienza: i migliori scienziati del mondo stanno lavorando proprio a questo, e se guardo a come si sta evolvendo il mondo della tecnologia, vedo un futuro dove l’AI verrà utilizzata per creare qualcosa che sarà meglio dell’uomo. E non è difficile capire perchè: io l’ho sperimentato direttamente». In conclusione: l’etica è bizzarra, il ruolo dell’uomo discutibile – ma utile finché serve – e nessun problema di autostima, per Megatron.

Fonte Focus.it

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