Dopo un negoziato fiume di oltre
36 ore, le istituzioni Ue hanno raggiunto l’accordo sull’AI Act,
la legge europea sull’intelligenza artificiale. Si tratta del
primo quadro normativo sui sistemi di IA nel mondo. Lo annuncia
in un tweet il commissario europeo al Mercato Interno, Thierry
Breton. Obiettivo della normativa è garantire che l’IA protegga
i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la
sostenibilità ambientale, stimolando al tempo stesso
l’innovazione e rendendo l’Europa leader nel settore.
I negoziatori hanno concordato una serie di salvaguardie e
ristrette eccezioni per l’uso di sistemi di identificazione
biometrica (RBI) in spazi accessibili al pubblico a fini di
applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e
per elenchi di reati rigorosamente definiti. L’RBI “post-remoto” verrebbe utilizzato esclusivamente per la ricerca
mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso
un reato grave. I sistemi di identificazione biometrica “in
tempo reale” sarebbero conformi a condizioni rigorose e il loro
uso sarebbe limitato nel tempo e nel luogo, ai fini di: ricerche
mirate di vittime (rapimento, traffico, sfruttamento sessuale),
prevenzione di una minaccia terroristica specifica e attuale, o
localizzazione o identificazione di una persona sospettata di
aver commesso uno dei reati specifici menzionati nel regolamento
(tra cui terrorismo, traffico di esseri umani, omicidio,
stupro).
Quanto alle pratiche vietate, la lista dei divieti include i
sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano
caratteristiche sensibili, come le convinzioni politiche,
religiose e la razza; la raccolta non mirata di immagini del
volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso
per creare database di riconoscimento facciale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it