(ANSA) – ROMA, 14 GEN – Amnesty International Italia torna a
ribadire la sua richiesta a scarcerare Ahmadreza Djalali, il
medico iraniano-svedese condannato a morte in Iran, nel giorno
del suo 50esimo compleanno.
“Per Ahmadreza Djalali è un drammatico compleanno in carcere Un
compleanno tra i peggiori immaginabili. Con un cappio che gli fa
macabramente compagnia dal 21 ottobre 2017, giorno della
condanna all’impiccagione a morte emessa da un tribunale
iraniano”, afferma in una nota Riccardo Noury, portavoce di
Amnesty International Italia, precisando che “oggi, 14 gennaio
2022, Ahmadreza Djalali trascorre il suo cinquantesimo
compleanno chiuso in una cella minuscola, infestata da insetti,
lontano dalla moglie e dai due figli che vivono a Stoccolma”.
Noury ricorda che “Djalali, scienziato nato in Iran ma
residente in Svezia, è stato arrestato nell’aprile 2016 mentre
si trovava nel suo paese di origine per motivi di lavoro e
accusato di aver fatto la spia in favore di Israele” e che “nei
suoi confronti non è mai stata presentata alcuna prova”.
“In una lettera scritta dal carcere, nell’agosto 2017, ha
accusato le autorità iraniane di aversi voluto vendicare per il
suo rifiuto di collaborare a raccogliere informazioni riservate
– prosegue la nota -.
Amnesty International Italia e l’Università del Piemonte
Orientale, dove Djalali ha trascorso un lungo periodo di
ricerca, continuano a chiedere la scarcerazione di un
appassionato uomo di scienza”. (ANSA).
Fonte Ansa.it