Il premier iracheno Muhammad Sudani
ha chiesto oggi il ritiro dei circa 2.500 militari statunitensi
presenti in Iraq da circa un decennio. Lo riferiscono i media di
Baghdad che citano un comunicato dell’ufficio del primo
ministro.
Nel comunicato si afferma che l’Iraq “vuole un’uscita rapida e
ordinata” delle forze della Coalizione internazionale guidata
dagli Stati Uniti. La loro presenza, si legge, è “destabilizzante”.
Gli Usa operano in Iraq e Siria dal 2014 – all’ombra della
coalizione internazionale di cui fa parte anche l’Italia –
ufficialmente per combattere l’Isis, dichiarato sconfitto
militarmente nel 2017 in Iraq e nel 2019 in Siria. Alla luce
delle ripercussioni in Iraq e in tutto il Medio Oriente della
guerra tra Hamas e Israele, negli ultimi due mesi si sono
intensificati gli scambi di fuoco tra forze irachene
filo-iraniane e forze statunitensi. Il 4 gennaio scorso, per la
prima volta dopo 4 anni, gli Stati Uniti hanno bombardato la
capitale Baghdad uccidendo un leader di un gruppo armato
filo-governativo iracheno sostenuto dall’Iran.
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Fonte Ansa.it