(ANSA) – TEL AVIV, 16 MAR – Noto per la sua assoluta siccità,
il deserto di Giudea ha riconsegnato ad un team di studiosi
israeliani tesori inestimabili custoditi da millenni nelle sue
grotte, a breve distanza da Masada e dal mar Morto. Nella
cosiddetta ‘Grotta dell’Orrore’ sono stati rinvenuti frammenti
di Rotoli biblici di duemila anni fa tratti dal Libro dei
profeti minori.
Molto vicino sono state recuperate lettere del condottiero
ebreo Shimon Bar Cochbà, ribellatosi nel 132 d.C all’Imperatore
Adriano. Ci sono anche monete dell’epoca, un pettine in legno
(con i resti millenari di un pidocchio) e la suola intatta di un
sandalo indossato da un bambino ebreo figlio di rivoltosi. E
ancora, all’esterno della ‘Grotta dell’Orrore’, lo scheletro
mummificato di una bambina vissuta 6.000 anni fa. Il deserto ha
conservato intatto anche un canestro vecchio di 10 mila anni.
All’origine di queste eccezionali scoperte, ha spiegato il
Dipartimento israeliano per le antichità, c’è stata la decisione
del 2017 di scandagliare sistematicamente 400 grotte della zona
– in un’area complessiva di 80 chilometri – per recuperare il
possibile, dopo che per decenni erano state abbandonate alla
mercé di ladri di reperti. Si è trattato di una operazione
logistica complessa e rischiosa perché la maggior parte delle
grotte si affacciano su speroni rocciosi e l’accesso è possibile
solo ricorrendo a funi e ad acrobazie. Utile si è rivelata
inoltra la utilizzazione di droni.
La ‘Grotta dell’Orrore’ deve il suo nome al ritrovamento al
suo interno, negli anni Sessanta, degli scheletri di una
trentina di combattenti di Bar Cochbà, morti di inedia dopo che
soldati romani si erano accampati su una altura vicina per
impedire loro la fuga. (ANSA).
Fonte Ansa.it