(ANSA) – ROMA, 27 LUG – La pandemia “ha colpito duramente il
mercato del lavoro. L’occupazione è diminuita drasticamente nel
2020” con “contraccolpi che si sono estesi fino a gennaio 2021;
da febbraio l’occupazione è tornata a crescere, seppure in modo
graduale”. Così il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo,
in audizione alla commissione Lavoro della Camera sulle nuove
disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo de lavoro. Tra
febbraio e maggio 2021, gli occupati hanno raggiunto 22 milioni 427mila “un livello – ha detto – comunque inferiore di 735mila
unità (-3,2%) rispetto a quello prepandemia (febbraio 2020) e
prossimo ai livelli registrati a metà 2015”.
Uno dei cambiamenti indotto dall’emergenza Covid è stato la
diffusione del lavoro da remoto, “si è trattato di un mutamento
improvviso, che nel giro di poche settimane ha portato l’Italia
in linea con la media europea, partendo da una posizione molto
arretrata”, ha inoltre sottolineato Blangiardo. Secondo la
Rilevazione sulle forze di lavoro, ha indicato, a fine 2019
lavorava da remoto circa il 5% degli occupati, con una forte
prevalenza degli indipendenti; nel secondo trimestre del 2020
l’incidenza ha superato il 19%, raggiungendo il 23,6% per le
donne, con un deciso aumento della quota dei dipendenti. In
seguito, l’incidenza del lavoro a distanza si è ridotta, in
linea con l’evoluzione delle misure di contrasto all’emergenza,
collocandosi al 14% in media d’anno. (ANSA).
Fonte Ansa.it