(ANSA) – ROMA, 04 MAR – “I dati Istat di oggi sull’impennata
della povertà ed il crollo dei consumi delle famiglie dovrebbero
per lo meno far tacere quanti continuano ad attaccare il Reddito
di Cittadinanza per ragioni politiche o indifferenza classista.
Se prima il Reddito di Inserimento e poi, con un notevole
impegno politico del M5S e finanziario del Governo Conte, il RdC
non fossero stati introdotti, il numero di persone in povertà
assoluta sarebbe stato ancora più drammatico. Il Decreto
Sostegni in fase di preparazione deve aumentare in modo
consistente la dotazione del RdC. Deve anche intervenire sulla
principale conseguenza dell’aumento della povertà: la perdita
della casa”. Lo afferma il deputato di LeU Stefano Fassina.
“A tal fine, è necessario semplificare e potenziare il
sostegno agli affitti – prosegue Fassina – per evitare gli
sfratti e i relativi blocchi ed è urgente includere nel Pnrr un
piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica a canone
sociale. Sono imbarazzanti gli attacchi delle destre liberiste e
cosiddette sociali contro il RdC con l’accusa di inefficacia
dello strumento a introdurre al lavoro i beneficiari: la parte
del RdC relativa alle politiche attive è divenuta operativa alla
fine del 2019 quando l’Italia entrava in recessione. Poi, c’è
stato il baratro del 2020 con la perdita di 700.000 posto di
lavoro. Chi ha davvero a cuore la famiglia, soprattuto quella
con figli, oggi deve avere come priorità il potenziamento del
RdC”, conclude Fassina. (ANSA).
Fonte Ansa.it