(ANSA) – ROMA, 06 APR – “L’offerta di servizi
socio-assistenziali di cui i cittadini possono beneficiare è
caratterizzata da grandissimi divari territoriali”, secondo il
report dell’Istat ‘La spesa dei comuni per i servizi sociali.
Anno 2020′. La spesa pro-capite media al Sud è al di sotto del
dato nazionale per quasi tutte le tipologie di utenti. “Questo
si traduce in 155 euro in meno in media per ciascun minore
residente, 917 euro in meno per una persona con disabilità
(bambino o adulto fino a 64 anni), 49 euro in meno per
l’assistenza agli anziani, 14 euro in meno per le persone in età
lavorativa, utilizzati nei casi di povertà ed esclusione
sociale. In termini generale al Sud la spesa pro-capite per il welfare
territoriale (66 euro) è la metà della media nazionale (132
euro) e poco più di un terzo di quella del Nord-est (184 euro). Il Nord-ovest e il Centro si attestano su 145 e 141 euro, mentre
le Isole sono in linea con la media nazionale, “Quasi il 30% dei Comuni del Mezzogiorno non offre il
servizio di assistenza domiciliare agli anziani in condizioni di
fragilità, che prevede un supporto per la cura della persona e
dell’abitazione”, si legge in una nota. Al Centro sono meno del
15% e meno del 10% al Nord.
Dal rapporto emerge anche l’impatto della pandemia sulla
spesa dei comuni. . “L’emergenza sanitaria ha cambiato la spesa
sociale dei comuni con un picco per il contrasto alla povertà: è
aumentata del 72,9% (da 555 a 959 milioni) la spesa per l’area
povertà, disagio adulti e persone senza dimora (dal 7,4% al
12,2% della spesa complessiva)”, si legge nel comunicato.
Risultano in forte crescita i contributi a sostegno del
reddito con 377.000 beneficiari nel 2020. E sono 743mila i
beneficiari dei buoni spesa per emergenza alimentare (21.500 nel
2019). Registra un calo del 5,9% invece la spesa per
l’assistenza ai disabili e si riduce (-1,7%) anche la spesa per
i servizi rivolti agli anziani. (ANSA).
Fonte Ansa.it