(ANSA) – ROMA, 20 DIC – Confrontando le variazioni a
prezzicostanti nelle componenti del costo del lavoro tra il 2007
(anno che precede la crisi economica) e il 2020 risulta che “i
contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti del 4%,
anche per l’introduzione di misure di decontribuzioni mentre i
contributi dei lavoratori sono rimasti sostanzialmente
invariati, le imposte sul lavoro dipendente sono aumentate in
media del 2%, la retribuzione netta a disposizione dei
lavoratori si è ridotta del 10%”. E’ quanto emerge dall’indagine “Reddito e condizioni di vita” 2021,con riferimento, per quel
che riguarda il reddito,agli anni 2019 e 2020 dell’Istat.
Nel 2020, rileva l’Istat, con i redditi netti da lavoro
dipendente in calo del 5%, il valore medio del costo del lavoro,
al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è pari a 31.797
euro, il 4,3% in meno dell’anno precedente. La retribuzione
netta a disposizione del lavoratore – si legge nel rapporto – è
pari a 17.335 euro e costituisce poco più della metà del totale
del costo del lavoro (54,5%) (ANSA).
Fonte Ansa.it