Italia spinge su intelligenza artificiale, piano Mise

Iniziative per portare l’intelligenza artificiale tra le materie scolastiche e aiuti economici per l’introduzione nelle imprese e l’aggiornamento dei lavoratori. Ma anche una cabina di regia per coordinare le attività tra le pubbliche amministrazioni e un apposito “Istituto Italiano Ai” per favorire la ricerca, attrarre investimenti europei e collaborare con le eccellenze esistenti. L’Italia avvia un piano per affrontare la sfida dell’intelligenza artificiale. Il ministero dello sviluppo economico ha per questo diffuso un corposo documento, messo a punto da un pool di esperti, nel quale è contenuta la strategia che il Paese punta a seguire.

Sono 82 ‘mosse’ che il governo vuole realizzare per accelerare su una tecnologia considerata strategica, da realizzare con un’urgenza che l’emergenza Covid ha reso ancora più pressante. Il piano, che quantifica anche in 150-200 milioni l’anno l’impegno economico necessario nel prossimo quinquennio, spazia in tutti i settori e, con una forte attenzione ad un impatto ‘responsabile’ e un occhio alla sostenibilità. E prevede di concentrare gli investimenti in sei ambiti specifici: manifattura e robotica; servizi sanità e finanza; trasporti, agrifood ed energia;aerospazio e difesa; pubblica amministrazione; cultura, creatività e ‘digital humanities’.

La strategia italiana punta a favorire l’innovazione e la competitività delle imprese, e guarda alla trasformazione digitale dei processi produttivi, garantendo anche la tutela occupazionale, sociale e ambientale. E’ una sfida che alcuni grandi Paesi stanno già affrontando. Piani per l’intelligenza artificiale sono già stati lanciati da Cina – che ha dichiarato di voler diventare il leader mondiale di questa tecnologia entro il 2030 – e Stati Uniti, ma anche Giappone, Canada e paesi europei come Francia, Germania e Portogallo.

L’approccio seguito – come indica il sottosegretario allo sviluppo Mirella Liuzzi – “suggerisce un uso inedito e responsabile dell’Intelligenza Artificiale indicando la via per un salto verso nuovi livelli di efficienza e sostenibilità per le imprese. L’obiettivo è quello di raccogliere i benefici che l’AI può apportare al Paese, con un approccio che integri tecnologia e sviluppo sostenibile e metta sempre al centro l’individuo e il suo contesto”.

Per questo il rapporto, che evidenzia le opportunità dell’Ai, ad esempio nel settore sanitario o nella gestione dell’immenso patrimonio artistico italiano, non nasconde anche i rischi che potrebbero arrivarne da un uso scorretto: l’esempio più evidente è nella diffusione di informazioni false, le fake news. Ecco allora che a governare le strategie, spiega gli esperti nel rapporto, deve essere quel “mettere al centro il pianeta” e l’uso della “AI for good” con l’intento di migliorare il benessere dei cittadini e di tutti gli individui che vivono sul nostro territorio e di minimizzare i rischi per l’individuo e la coesione sociale.

Fonte Ansa.it

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