(ANSA) – MILANO, 24 MAG – I ricercatori della compagnia di
sicurezza informatica NordVpn hanno scoperto un archivio di 6
milioni di carte di pagamento rubate e messe in vendita sul dark
web, la parte nascosta di internet, accessibile solo con
software specifici. All’interno di questo database, 80 mila
carte sarebbero di cittadini italiani. Il prezzo medio richiesto
per ognuna sarebbe di 8,10 euro. Secondo il Card Fraud Risk
Index di NordVpn in una scala da 0 a 1, l’Italia ha un rischio
frode pari a 0,57, più della metà.
I ricercatori hanno anche stilato una classifica dei Paesi
più colpiti dal furto e offerta, sul dark web, delle carte di
pagamento. L’Italia si posiziona terza in Europa, dietro Francia
e Regno Unito. A livello globale invece siamo al nono posto, in
un ranking che vede gli Stati Uniti come maglia nera. In fondo
alla classifica la Russia, che presenta il rischio minore, così
come la Cina. “Questi dati sembrano confermare le ipotesi
prevalenti riguardo al posizionamento geografico delle
principali organizzazioni di hacker e la chiara volontà di
colpire i Paesi anglo-europei” spiegano da NordVpn. In totale,
dalla vendita del database analizzato nella ricerca, i
cybercriminali potrebbero incassare più di 16,8 milioni di euro.
E, una volta completato questo “investimento”, le organizzazioni
in possesso di queste informazioni sarebbero pronte a ottenere
guadagni superiori rispetto alla spesa iniziale. 54.000 carte di
pagamento in vendita includevano, al momento della verifica,
l’indirizzo di casa del legittimo proprietario italiano, 38.000
il numero di telefono, 25.000 l’indirizzo email e circa 1.000 la
data di nascita del possessore. Da dove provengono queste
informazioni? Per i ricercatori, sono frutto di operazioni di
hacking su larga scala, come le campagne di phishing via email,
che mirano proprio a ottenere dati sensibili sui mezzi di
pagamento, da sfruttare online. (ANSA).
Fonte Ansa.it