(ANSA) – ISTANBUL, 02 OTT – Si commemora oggi il secondo
anniversario dell’uccisione del giornalista saudita Jamal
Khashoggi nel consolato di Riad a Istanbul, ad opera di una
squadra di killer inviata dall’Arabia Saudita. Diversi sono gli
eventi organizzati per ricordarlo, tra cui un sit-in di
Reporters sans Frontières e Amnesty International davanti alla
nuova sede del consolato del Regno. Secondo gli investigatori
turchi, il corpo del 59enne editorialista del Washington Post
venne fatto a pezzi. I suoi resti non sono mai stati ritrovati.
Il reporter, un tempo vicino ai vertici di Riad, era diventato
uno dei più autorevoli critici del principe ereditario del
Regno, Mohammed bin Salman, noto come Mbs. Khashoggi si era
recato nella sede diplomatica per ottenere i documenti necessari
alle nozze con la ricercatrice turca Hatice Cengiz.
Il mese scorso si è concluso in Arabia Saudita il processo
d’appello contro 8 persone, condannate a pene da 7 a 20 anni,
dopo che i familiari del cronista avevano perdonato i killer,
aprendo la strada alla commutazione delle 5 condanne a morte
inflitte in primo grado. In Turchia è invece iniziato a luglio
un processo contro 20 presunti membri dello ‘squadrone della
morte’, tra cui due fedelissimi di Mbs, l’ex consigliere per i
media Saud al-Qahtani e l’ex numero 2 dell’intelligence Ahmed
al-Assiri. A questi potrebbero aggiungersi altri 6 sospetti,
incriminati nei giorni scorsi. Tutti sono però imputati in
contumacia, dopo che Riad ne ha negato le estradizioni. “I
recenti verdetti nel processo saudita sono una parodia di
giustizia che la comunità internazionale non dovrebbe
accettare”, ha denunciato Barbara Trionfi, direttrice esecutiva
dell’International Press Institute. Dure critiche ai processi
sono giunte da molti osservatori internazionali e dalla
relatrice speciale dell’Onu sul caso, Agnes Callamard. (ANSA).
Fonte Ansa.it