(ANSA) – PECHINO, 07 GIU – La Corea del Nord ha lanciato una
guerra a slang, jeans attillati, tagli di capelli e film
stranieri, soprattutto le soap opera sudcoreane, attraverso una
nuova legge varata di recente per neutralizzare le minacce del “pensiero reazionario”.
Lo stesso Kim Jong-un ha scritto lo scorso mese una lettera
alla Lega della gioventù, riportata dal Rodong Sinmun, allo
scopo di reprimere “comportamenti sgradevoli, individualisti e
antisocialisti” tra i giovani per fermare il linguaggio
straniero, le acconciature e i vestiti che ha descritto come “pericolosi” e veleni” per la tenuta della società.
Kim ha messo al bando i jeans attillati e pratiche, come il
piercing, ritenuti simboli dello “stile di vita capitalista”: è
necessario quindi fare di più per impedire alla “cultura
capitalista” di conquistare il Paese, è stato il suo monito.
(ANSA).
Fonte Ansa.it