“Non ho mai voluto calunniare
Patrick (Lumumba – ndr). Lui era mio amico, si è preso cura di
me e mi consolò per la perdita della mia amica (Meredith Kercher
– ndr). Mi dispiace di non avercela fatta a resistere alle
pressioni e che lui abbia sofferto”: a dirlo è stata Amanda Knox
in una dichiarazione spontanea prima che la Corte di Firenze si
ritirasse in camera di consiglio per decidere se sia
responsabile di calunnia nei confronti dell’allora musicista
congolese. “Chiedo umilmente di dichiararmi innocente” ha
concluso.
Di sè stessa nelle ore passate in questura ha parlato come
di una ventenne “spaventata e ingannata”.
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