“Decaro non dà niente… Sono quelli
che stanno dando un sacco di soldi… Stanno andando tutti
quelli di Bari Vecchia, perché stanno dando i soldi, hai
capito?”. E’ una delle frasi intercettate nell’inchiesta Codice
interno sul voto di scambio politico mafioso a Bari che –
secondo quanto riferisce Repubblica on line – sarebbe stata
pronunciata in una conversazione tra due esponenti del clan
Parisi che avrebbero contribuito alla elezione della consigliera
Maria Carmen Lorusso tra le liste del centrodestra nelle
amministrative del 2019. Lorusso (che dopo l’elezione passò al
centrosinistra) insieme con il marito Giacomo Olivieri, ex
consigliere regionale, è tra i 130 arrestati nell’inchiesta su
un presunto intreccio tra mafia, politica e affari che è anche
all’origine della decisione del Viminale di nomina di una
commissione di accesso che dovrà verificare la eventuale
presenza di infiltrazioni mafiose nel consiglio comunale di
Bari. L’intercettazione, contenuta nelle migliaia di pagine
dell’inchiesta, riguarda una conversazione tra Michele De
Tullio, esponente del clan Parisi, e Tommaso Lovreglio, nipote
del boss Savino Parisi. Nella conversazione intercettata il 19
febbraio 2019 dalla polizia – riferisce Repubblica – Lovreglio
diceva a De Tullio: “Daglielo qualche voto a Di Rella”, facendo
riferimento a Pasquale Di Rella che vinse qualche giorno dopo le
primarie del centrodestra per la scelta del candidato che
avrebbe sfidato il sindaco uscente Antonio Decaro. “Decaro non
dà niente” – avrebbe detto De Tullio – “A me non me ne frega…
Decaro, Di Rella, sono tutti una chiavica… Ma a quello i soldi
non gli mancano”.
Nell’inchiesta sono documentati gli incontri di Lovreglio con
Giacomo Olivieri, e – riferisce sempre Repubblica – promesse di
denaro da parte di quest’ultimo sia in relazione alle Primarie
che alle elezioni dei consiglieri comunali. C’è poi una foto che
ritrae Lovreglio che la notte del 24 febbraio 2019 si reca in un
hotel di Bari, dove si erano svolte le primarie, probabilmente –
ipotizzano gli investigatori – per riscuotere la contropartita
dei voti che aveva messo a disposizione.
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Fonte Ansa.it