La ricerca di informazioni, soprattutto in rete, racchiude un’enormità di segreti che attendono solo di essere scoperti: sono miliardi i siti disponibili che contengono dati, riferimenti e dettagli sui più disparati argomenti. Eppure, tra questi ce n’è uno che, nonostante le continue mutazioni a cui è soggetto web, ha l’obiettivo di conservare tutto lo scibile umano. Stiamo parlando della Libreria di Babele: ma di cosa si tratta e coem funziona veramente?
Libreria di Babele: che cos’è?
Con un nome decisamente evocativo, questo “luogo” della rete funge da contenitore per un numero di libri decisamente grande: 10^4677. Realizzato dallo sviluppatore e autore di Brooklyn, Jonathan Basile, il sito web funge da contenitore di informazioni e consente di effettuare ricerche per individuare testi specifici, nomi, eventi, date passate o future tra i contenuti disponibili all’interno della Libreria. Come nella Biblioteca di Babele del romanzo dello scrittore argentino Jorge Luis Borges, lo spazio virtuale è formato da stanze di forma esagonale – similmente a come vengono descritte nella pubblicazione del 1941 – piene di volumi tra cui curiosare in totale libertà. Per leggere cosa vi è scritto all’interno, è sufficiente cliccare sul libro prescelto, aprire il volume e tentare così di capire cosa vi è scritto: un compito non così facile, in fin dei conti.
Poiché è impossibile conservare tutti i libri e i testi prodotti dall’umanità, la Libreria di Babele utilizza un particolare sistema per i suoi contenuti.
Alla base di questa libreria vi è, infatti, non un vero e proprio archivio ma un generatore casuale simile a quello integrato nei motori di ricerca: con questo sistema gli utenti hanno l’opportunità di ricercare alcune parole o frasi specifiche all’interno del pantagruelico archivio, le quali vengono restituite dal motore interno con tanto di possibilità di consultazione delle pagine specifiche. Ed è proprio l’algoritmo utilizzato che consente di ricreare sempre i medesimi testi per tutti i lettori, con la stessa indicizzazione e ricercabili sia attraverso il box di ricerca che tramite l’esplorazione diretta del sito web. Appare dunque evidente come non si tratti di un vero raccoglitore di libri già pubblicati e pronti alla lettura ma, piuttosto, di un generatore di testi con delle regole ben precise a governarlo. Con la formula utilizzata, Basile sostiene di aver riprodotto ogni singola pagina esistente della lunghezza di 3200 caratteri.
Libreria di Babele: come funziona
Come accennato, le stanze della Biblioteca hanno una struttura ben delineata: si tratta di luoghi dalla struttura esagonale, ognuno dotato di 20 scaffali che ospitano ciascuno ben 640 libri. La conservazione dei volumi, però, non avviene in maniera ordinata per tematica, ma sono disposti in maniera del tutto randomica. Similmente a quanto accadeva nel libro scritto da Borges, quando si apre uno dei libri disponibili nell’immensa biblioteca ci si trova spesso davanti a una serie di caratteri che, di rado, è in grado di formare frasi di senso compiuto. Nella maggior parte dei casi, il lettore si ritrova davanti al naso – o meglio sullo schermo – catene di vocali e consonanti senza alcun senso logico.
La sensazione alla prima visita è quella che si prova in un luogo, al di fuori degli schermi. Si entra in punta di piedi per non rompere l’incantesimo che lo domina.
Se nel libro di Borges gli uomini si affannavano per individuare il libro della Verità, sfogliando ossessivamente le pagine dei tomi conservati all’interno delle stanze da cui erano circondati, qui tutto diventa più semplice grazie al campo di ricerca. Integrato nell’interfaccia del sito, permette di selezionare in maniera mirata una parola o una frase, estraendola da uno specifico libro conservato sugli scaffali. In alternativa, l’archivio permette all’utente di consultare un libro specifico, inserendo le coordinate numeriche oppure cliccando sulla rappresentazione grafica a disposizione. Questa libreria digitale dal fascino surreale, dunque, non può essere considerata come una vera e propria collezione di ebook online già pubblicati e pronti alla lettura. Piuttosto, va trattata come un affascinante esperimento tra cui curiosare alla ricerca di ispirazione e, perché no, di qualche interessante guizzo nascosto tra le pagine dei volumi.
Libreria di Babele: a cosa serve
Al pari di quanto accadeva nel libro, ricercare tutte le informazioni di senso compiuto all’interno della versione digitale della Libreria di Babele può rappresentare un compito potenzialmente infinito. Neanche con i più moderni computer quantistici sarebbe possibile analizzare tutte le pagine a disposizione per individuare con estrema precisione informazioni particolari e ben specifiche accuratamente conservate. È innegabile, però, che la libreria possa contenere tutto lo scibile umano vista la sua ricchezza di volumi consultabili in qualsiasi momento.
Sono talmente tante le informazioni in essa contenute che risulta impossibile avere la totale certezza di ciò che si ha potenzialmente tra le mani.
Il fascino di questo gioco digitale, dunque, è proprio qui, in questo suo intrinseco valore a cui solo il lettore più attento può dare un vero e proprio significato. Nulla toglie, però, la possibilità di sfruttare queste infinite stringhe per trovare ispirazione creativa, magari durante la scrittura, o attraverso tentativi che potrebbero permettere di decifrare le complesse sequenze di lettere apparentemente senza senso (o, addirittura, dare loro un senso). Sta al lettore trovare la giusta chiave di lettura, senza fermarsi alle apparenze durante il primo approccio a questo immenso luogo magico.
Fonte Fastweb.it