(di Emanuela De Crescenzo) (ANSA) – ROMA, 02 GIU – In questo Paese “manca ancora a
livello diffuso la cultura della prevenzione”. La considerazione è di Franca Bizzarri Rampi, la madre di Alfredino Rampi, il
bimbo di 6 anni inghiottito e morto in un pozzo artesiano a
Vermicino, a Frascati, nel giugno del 1981. Un pensiero il suo
affidato a Daniele Biondo, psicoanalista, del direttivo del ‘Centro Alfredo Rampi’, fondato a poche settimane dalla
tragedia, indimenticabile, anche a distanza di 40 anni, per
molti italiani che in migliaia per tre giorni rimasero incollati
davanti al televisore per seguire i tentativi di salvataggio del
piccolo immerso nel fango. Anzi quando la Rai decise di
interrompere la diretta, l’azienda fu subissata di proteste e
decise di ristabilire il collegamento ma non poté raccontare il
sospirato lieto fine ma il triste epilogo. “Anche se in realtà
Franca Rampi – ricorda Biondo – davanti a quelle telecamere non
accettò di esibire il proprio dolore e proprio per questo fu
trattata male da una certa stampa conformista dell’epoca. Reagì
al dolore con grande forza: fece subito un appello per
mobilitarsi come cittadini e istituzioni, fondò dopo poco
l’associazione a nome del figlio perché nessuna mamma dovesse
vivere il dramma che aveva vissuto lei. Fu l’unica diretta di
tre giorni che raccontò davvero la realtà: in cui si vide la
confusione, la disorganizzazione, la pressione psicologica sui
soccorritori e il paese ne rimase traumatizzato. Fu davvero un
racconto della realtà, mentre i reality oggi sono solo finzione” Se sul versante della prevenzione c’è ancora molto da
lavorare, su quello dei soccorsi “al contrario si sono fatti
passi da gigante – sottolinea lo psicanalista – e in Italia dopo
40 anni è cambiato tanto purtroppo e al tempo stesso grazie a
Vermicino. Tutto quello che all’epoca è mancato e che
purtroppo, forse, ha generato anche il fallimento del
salvataggio di Alfredino è migliorato. Abbiamo imparato che
c’era bisogno di un sistema organizzato di soccorsi, un
coordinamento tra soccorritori che a Vermicino non c’era”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it