(ANSA) – MILANO, 22 NOV – Sarà la versione originale del
Boris Godunov di Musorgskij, quella voluta dall’autore russo
subito censurata, ad aprire la stagione della Scala il prossimo
7 dicembre.
Un’opera che nel teatro milanese ha avuto una lunga storia, è
stata diretta da mostri sacri come Arturo Toscanini e Claudio
Abbado, che ci inaugurò la stagione lirica nel 1979 in un
allestimento entrato nella storia. Ma anche un titolo che – con
lo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina – ha attirato
alcune polemiche, inclusa la richiesta del console ucraino a
Milano Andrii Kartysh di cambiare titolo.
La risposta del teatro è stata un no. E non solo perché il
titolo è stato deciso tre anni fa, ma anche nella convinzione
che non sia affatto “propaganda per Putin” ma una denuncia della
crudeltà del potere di cui sono vittime gli innocenti. “Il mondo
ha bisogno di più arte non di meno. E Musorgksij ha smascherato
la crudeltà del potere. Per questo è giusto farlo ora” ha
sottolineato il regista Kaspar Holten, ex direttore della Royal
Opera House di Londra.
“E’ uno spettacolo meraviglioso. Venite a vederlo” ha
esortato il sovrintendente Dominique Meyer, che ha sottolineato
la vicinanza “concreta” della Scala alla popolazione ucraina per
cui ha organizzato un concerto che ha raccolto 380 mila euro,
accolto nella scuola di ballo dell’Accademia un gruppo di alunne
della scuola di Kiev e chiesto a Gergiev una dichiarazione in
cui auspicava una soluzione pacifica. “Siamo stati i primi a
farlo” ha rivendicato.
Boris – che qui presenta un cast importante guidato dal basso
Ildar Abdrazakov – “era un capolavoro troppo nuovo per essere
accettato dalla commissione del teatro di San Pietroburgo” ha
sottolineato Chailly, che con l’orchestra ha lavorato “per
sottolineare la modernità della narrazione sinfonica”. Dunque
l’attesa è per il 7 dicembre, quando in teatro a vedere Boris
saranno presenti il presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, la presidente della Commissione europea Ursula von
der Leyen. Ma lo spettacolo si potrà vedere anche in tv (in
diretta su Rai1) e in 32 luoghi diversi di Milano. (ANSA).
Fonte Ansa.it