L’Associazione nazionale magistrati
ha fissato all’ordine del giorno del prossimo comitato direttivo
centrale, in programma il 6 e il 7 aprile, l’argomento
dell’introduzione dei test psicoattitudinali di accesso alla
professione da parte del governo. In quella sede saranno
valutate possibili proposte di intervento in merito da parte
dell’associazione, comprese eventuali proposte di mobilitazione.
Nel punto all’ordine de giorno si legge: “introduzione dei test
psicoattitudinali per l’accesso in magistratura. Valutazioni.” “È un provvedimento che mi pare sotto un certo profilo
sfregiante nei confronti della magistratura, perché dà un
messaggio ai cittadini secondo cui i magistrati hanno bisogno di
essere controllati psichicamente – spiega il segretario generale
dell’Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro a
TgCom24 – . È un provvedimento demagogico perché non ce n’è
nessuna necessità: i magistrati vengono controllati sotto il
piano dell’equilibrio, un parametro che costituisce una
precondizione per l’esercizio della funzione giurisdizionale,
lungo tutto l’arco della propria carriera. Ed è un provvedimento
di dubbia costituzionalità”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it