Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità oltre 120 milioni di persone soffrono di problemi all’udito così gravi da essere invalidanti. Tra questi anche gli anziani nonni di Saad Bhamla, laureando in ingegneria all’Università di Mumbai, in India. Ma il costo di un apparecchio acustico oscilla tra qualche centinaio di euro per i modelli più economici fino a diverse migliaia di euro per quelli più evoluti: cifre che, in ogni caso, risultano inarrivabili per buona parte della popolazione mondiale.
Costa come l’acqua. Per risolvere questo problema il giovane ingegnere ha realizzato un apparecchio acustico ad alta efficienza che costa quanto una bottiglia di acqua minerale.
La maggior parte dei più comuni problemi di udito coinvolge gli over 65: l’orecchio fatica a distinguere i suoni acuti, il rumore di fondo sembra coprire tutto e le conversazioni perdono di nitidezza diventando difficili da seguire. Esclusione sociale e isolamento sono le prime e più evidenti conseguenze della perdita dell’udito. A seguire può arrivare un accelerato decadimento delle funzioni cognitive.
Una scatolina. Ispirato e aiutato da un amico con deficit uditivo, Bhamia ha saldato un piccolo microfono su un circuito integrato e lo ha collegato a un amplificatore e a un filtro specifico per le frequenze sopra i 1.000 Hz. Ha poi aggiunto un potenziometro per controllare il volume e un vano per la batteria. L’apparecchio ha le dimensioni di una scatola di fiammiferi e, grazie a una normale presa jack da 3,5 mm, può essere collegato a qualunque cuffia o auricolare.
CON POCHI EURO. Il tutto, se fosse prodotto su scala industriale, costerebbe meno di un dollaro. Se costruito acquistando i componenti in un negozio di elettronica potrebbe arrivare attorno ai 20 dollari (circa 17 euro).
Dai primi test l’apparecchio sembra in grado di filtrare le interferenze e aumentare il volume delle alte frequenze di circa 15 decibel, riportando il livello di comprensione delle conversazioni allo stesso livello dei normo-udenti.
Il rovescio della medaglia. Ovviamente una tecnologia così “da supermercato” ha dei limiti, il più evidente dei quali è l’impossibilità di personalizzare il dispositivo sulle esigenze specifiche di ciascuno. Lo studio di Bhamia è stato pubblicato su PLOS ONE e i progetti dell’apparecchio sono liberamente disponibili su Github per tutti i maker e gli appassionati di elettronica. L’ingegnere assicura che basta un po’ di manualità con il saldatore per assemblare il tutto in 15 minuti, come spiega nel video tutorial qui sotto.
Fonte Focus.it