Le 6 cose da sapere sulle batterie degli smartphone top di gamma

Dimensioni e qualità dello schermo sembrano essere oggi il primo fattore preso in considerazione nell’acquisto di uno smartphone top di gamma. Subito dopo c’è la batteria, alla quale si chiede di tenere vivo il cellulare almeno fino a sera.La risposta dei produttori è duplice: batterie ad alta capacità e caricatori ad alta potenza, solitamente con componenti in nitruro di gallio, per permettere la ricarica veloce del dispositivo e aggiungere con pochi minuti di carica 30-40 minuti di autonomia. Quanto basta, molto spesso, per terminare la giornata e mettere a caricare lo smartphone per la notte. L’Apple iPhone 11, ad esempio, si ricarica del 50% in 30 minuti con un alimentatore da 18 Watt o superiore. Il Samsung S20, invece, ha una batteria da 4.000 mAh e un caricabatterie da 25 Watt. Altri top di gamma 2020 promettono o offrono già la ricarica a potenze e velocità ancora superiori.In molti si chiedono, però, se la ricarica rapida e alta potenza possa danneggiare le batterie degli smartphone. Domanda non certo campata in aria, visto che si è già appurato che la ricarica ad alta potenza sicuramente fa male ad altre batterie altrettanto importanti: quelle delle auto elettriche. Ma le batterie dei telefonini sono diverse per molti aspetti tecnici da quelle delle auto elettriche, quindi per capire come massimizzarne la durata della batteria dello smartphone bisogna prendere in considerazione alcuni fattori specifici. I principali sono sei.Non ci sono rivoluzioni in vistaTelefoni cellulari, dispositivi elettronici di vario tipo, auto elettriche e persino satelliti hanno tutti una batteria a ioni di litio ricaricabile. E per tutti questi prodotti è stato necessario nel tempo trovare soluzioni tecniche per far durare di più la batteria e per ricaricarla più velocemente. Ma il grosso della ricerca, negli ultimi anni, non ha riguardato le batterie degli smartphone, bensì quelle delle auto elettriche. Questo perché è considerato normale che dopo due o tre anni al massimo la batteria di uno smartphone sia da sostituire, cosa inaccettabile per una costosissima batteria per auto elettriche.Batterie smartphoneCiò vuol dire che non sono previste, almeno a breve, rivoluzioni: le batterie che equipaggeranno i nostri smartphone nei prossimi cinque o dieci anni saranno simili a quelle attuali, al massimo più grandi. Ma per quanto possano diventare grandi saranno comunque minuscole rispetto a quelle di un veicolo elettrico.La ricarica rapida non danneggia la batteriaA differenza di quanto succede con le batterie delle auto elettriche, con quelle degli smartphone la ricarica rapida non costituisce un grande rischio per la tenuta nel tempo dell’accumulatore. O, meglio, non è questo il fattore cruciale.In realtà la ricarica rapida sugli smartphone funziona in modo abbastanza intelligente: quando la batteria è quasi scarica e la colleghiamo al caricatore, infatti, lo smartphone accetterà molta energia in ingresso e caricherà una buona parte della batteria abbastanza in fretta. Poi la velocità di ricarica diminuirà progressivamente. Ecco perché l’iPhone 11 si ricarica del 50% (il primo 50%) in soli trenta minuti, ma poi ci mette molto di più per arrivare al 100%.Ricarica rapidaLa batteria è come una spugna: quando è molto asciutta riesce ad assorbire moltissima acqua in pochissimo tempo, ma man mano che si riempie di liquido la sua capacità di assorbirne altro diminuisce. Certo, sottoporre la batteria ad una forte carica iniziale la stressa, ma tutto ciò non avviene per l’intera durata della carica. E, in ogni caso, ricordiamoci sempre che le batterie dei cellulari sono ingegnerizzate per durare pochissimi anni.L’overcharging della batteria è un falso mitoVa sfatata la teoria che una batteria si possa sovraccaricare: non è vero. Come abbiamo visto il flusso dell’energia viene regolato sia dall’elettronica dello smartphone che dalla stessa fisica della batteria che, come la spugna, assorbe sempre meno man mano che si ricarica. A meno che non ci sia un difetto nella circuiteria che gestisce la fase iniziale della ricarica, è quindi praticamente impossibile creare un danno da sovraccarico durante una operazione di ricarica di uno smartphone.SovraccaricoAlcuni smartphone come gli ultimi iPhone, poi, adottano soluzioni particolarmente intelligenti per limitare ulteriormente i rischi da ricarica eccessiva: imparano le nostre abitudini e, quando ricarichiamo la batteria di notte, interrompono da soli la ricarica quando arriva all’80% per poi aggiungere il restante 20% poco prima che ci svegliamo.Non fare mai arrivare a zero la caricaÈ invece vero come molti credono che non dovremmo mai scaricare del tutto una batteria per smartphone: quando la batteria è completamente scarica, infatti, al suo interno avvengono reazioni chimiche che creano delle microlesioni nelle celle. Questo, nel lungo periodo, può realmente danneggiare l’accumulatore impedendogli di ricevere tutta la carica per il quale è stato progettato. Il consiglio è quello di non scendere mai sotto il 30% di carica per non stressare troppo la batteria.Le alte temperature possono danneggiare la batteriaAltra cosa nota e vera, poi, è il pessimo rapporto che le batterie a ioni di litio hanno con le alte temperature. Ce ne accorgiamo d’estate, quando la batteria si ricarica più lentamente e si scarica più velocemente rispetto all’inverno. E non ci vogliono neanche temperature altissime: già con una temperatura ambientale di 30 gradi possiamo avvertire i primi sintomi di malessere del nostro accumulatore. Uno dei consigli per portare il cellulare in spiaggia, infatti, è quello di non lasciarlo mai sotto il sole o sulla sabbia rovente.iPhone totalmente scaricoCambiare cavo o caricatore non è un problemaAlcuni, infine, si chiedono se sia un problema abbinare il cavetto di un caricatore ad un altro caricatore. La risposta è no, possiamo mischiare caricabatterie e cavetti senza problema. Naturalmente purché sia il cavo che l’alimentatore siano in buona salute. Possiamo anche, senza problemi, ricaricare un Samsung con il caricabatterie di un Huawei o di qualunque altro smartphone, purché il connettore sia lo stesso.Tuttavia, farlo non è sempre consigliabile: anche a parità di potenza erogata non tutti i caricabatteria sono uguali: Alcuni telefoni, come quelli di Huawei e OnePlus, integrano una elettronica di ricarica proprietaria, con parte del circuito responsabile della ricarica rapida integrata nel caricabatterie. Per sfruttare appieno la ricarica rapida proprietaria del dispositivo, in questo caso, è necessario utilizzare il caricabatterie originale oppure la ricarica funzionerà (e non darà problemi alla batteria) solo a potenze inferiori. 12 aprile 2020

Fonte Fastweb.it

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