In Italia, ad oggi, mancano
all’appello dell’anagrafe canina almeno 2 milioni di cani, di
cui 1,5 milioni localizzati in sole 5 regioni del centro sud:
Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio. In particolare, a
preoccupare nel 2022 è il numero dei cani vaganti che in tutta
la Penisola oscilla tra 700 e 400mila e quello dei cani randagi
(senza proprietari che li rivendicano) tra 350 e 200mila. E’
quanto emerge dal XII rapporto nazionale di Legambiente ‘Animali
in città 2023’ sulle performance 2022 dei Comuni e delle Aziende
sanitarie nella gestione degli animali nelle città italiane reso
noto in occasione della Giornata internazionale del cane
randagio.
La mancanza di monitoraggio, di regolamentazione e controlli
restano i principali talloni d’Achille sui cui Amministrazioni
comunali e Asl devono lavorare, secondo l’associazione
ambientalista.
Presentando il rapporto, Legambiente ha rilanciato tre
proposte: potenziare l’approccio One Health, arrivare ad
assumere a tempo indeterminato 10.000 veterinari pubblici in
servizio entro il 2030, rendere pienamente operativo in tutte le
regioni d’Italia il Sistema Informativo nazionale degli Animali
da Compagnia (Sinac)” – alias anagrafe unica nazionale
obbligatoria per tutti gli animali d’affezione – fondamentale
per prevedere, organizzare e correttamente fornire i necessari
servizi ai cittadini.
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Fonte Ansa.it