(ANSA) – ROMA, 26 OTT – Morta oppure uccisa: in caso di
femminicidio a determinare la percezione delle responsabilità è
la scelta delle parole. Un algoritmo di Intelligenza Artificiale
sviluppato dal gruppo dell’italiana Malvina Nissim, Università
di Groningen, nei Paesi Bassi, in collaborazione con Università
di Pavia, è in grado di prevedere l’effetto che la scelta delle
parole può avere sul lettore e determinarne il punto di vista.
Il lavoro è stato selezionato come miglior articolo alla
Conferenza Asiatica dell’Associazione di Linguistica
Computazionale a Taiwan.
“Ogni volta che raccontiamo un evento diamo, in modo più o
meno consapevole, un taglio a quella storia. L’uso di una
determinata parola o di un’altra, o di una certa forma
grammaticale, fornisce una prospettiva differente dello stesso
identico evento”, ha detto all’ANSA Nissim. Il punto di vista di
chi scrive in un racconto può avere conseguenze importanti. Ad
esempio, uno stesso incidente lo si può descrivere come ‘un
ciclista ha sbattuto su uno sportello aperto’, ‘il guidatore
dell’auto ha aperto lo sportello colpendo un ciclista’ oppure
ancora ‘collisione tra auto e ciclista’: tre modi differenti
attraverso i quali, nella nostra percezione, assegneremo
responsabilità differenti alle due parti coinvolte. Sono
meccanismi già studiati in vari ambiti, ma che i ricercatori
hanno questa volta voluto analizzare usando tecnologie
linguistiche.
Per farlo hanno fornito a un algoritmo di intelligenza
artificiale molte notizie giornalistiche su femminicidi, insieme
alle percezioni suscitate da tali notizie in 250esseri umani
sul grado di responsabilità dei partecipanti. L’algoritmo non
solo si è dimostrato in grado di prevedere la percezione che un
essere umano ha di un determinato racconto, ma “può essere usato
come strumento per indicare in che modo il testo che produco
verrà percepito. Quando scriviamo – ha concluso la ricercatrice
italiana – possiamo non essere coscienti dei nostri stereotipi,
il nuovo strumento può segnalarti come scrivere in modo
differente per trasmettere al meglio quel che vorresti venga
percepito”. (ANSA).
Fonte Ansa.it