Libano: esplosione porto, familiari vittime protestano

(ANSA) – BEIRUT, 19 FEB – Decine di familiari delle vittime
della duplice esplosione del porto di Beirut il 4 agosto scorso,
nel quale sono morte oltre 200 persone e ne sono state ferite
altre 6mila, sono scese in strada oggi di fronte al palazzo di
giustizia di Beirut, bloccando la circolazione stradale con
pneumatici e cassonetti delle immondizia dati alle fiamme.
    La protesta popolare è stata innescata dall’interruzione di
fatto da oltre un mese delle indagini della magistratura
libanese per individuare i responsabili del disastro causato
dall’esplosione, definita “accidentale”, di 2.750 tonnellate di
nitrato di ammonio da anni stoccate nel porto di Beirut.
    La deflagrazione del 4 agosto, una delle 10 più potenti
esplosioni non nucleari della storia, aveva profondamente
danneggiato un terzo della città, costringendo 300mila persone
ad abbandonare le proprie case. Moltissimi feriti sono rimasti
menomati o sfigurati a vita.
    Proprio ieri si era diffusa la notizia della decisione della
giustizia libanese di rimuovere dall’incarico il giudice Fadi
Sawan, magistrato a capo dell’inchiesta sull’esplosione del
porto. La sua rimozione è stata decisa dopo che due ex ministri,
formalmente indicati tra i presunti responsabili del disastro
assieme al premier dimissionario Hassan Diab, avevano a dicembre
presentato ricorso in cassazione per la presunta mancanza di
imparzialità del giudice Sawan.
    Da oggi il Consiglio superiore della magistratura libanese è
riunito per approvare o respingere le nomine proposte dal
ministero della giustizia. Finora il Csm libanese ha respinto la
prima nomina avanzata dal ministero. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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