(ANSA) – PALERMO, 18 DIC – “In questi 108 giorni abbiamo
cambiato quattro carceri in condizioni sempre più difficili.
L’ultimo dove siamo stati era al buio, ci portavano il cibo con
i contenitori di metallo. È stato davvero molto complicato:
accendevano e spegnevano le luci, a loro piacimento”. Così
Pietro Marrone, capitano della “Medinea”, nel primo contatto via
radio dopo la partenza dal porto di Bengasi col suo armatore
Marco Marrone, racconta i 108 giorni trascorsi in Libia.
“Abbiamo subito delle umiliazioni, pressioni piscologiche –
aggiunge – ma mai violenze. Quando ci hanno detto che era il ‘giorno buono’ non ci abbiamo creduto”. (ANSA).
Fonte Ansa.it