(ANSA) – ROMA, 26 MAG – Le librerie durante il lockdown hanno perso l’85% delle vendite, ma chi si è attivato con consegne a domicilio e grazie a una buona presenza sui social ha ridotto il calo al 71% e c’è anche il piccolo caso di 17 librerie che sono riuscite a vendere addirittura di più rispetto allo stesso periodo del 2019. E’ il quadro che emerge dall’indagine di IE-Informazioni Editoriali presentata online dell’amministratore delegato Simonetta Pillon.
“Abbiamo preso in considerazione 931 librerie che aderiscono al circuito Arianna, tolto le online e non ci sono le catene.
Poi abbiamo individuato 490 librerie che sono quelle che nel periodo esatto di chiusura, dal 12 marzo al 13 aprile compreso, hanno venduto qualcosa. Tra queste c’è un sottoinsieme che ha venduto in modo continuativo: 305 che sono riuscite a vendere quasi il 37%” ha spiegato la Pillon.
E fra queste 305, “17 sono riuscite a vendere di più in queste settimane rispetto a quello che avevano venduto nel 2019.
Sono molto diverse fra loro: 4 sono nel nord ovest, tre in Lombardia, una in Liguria, una nel Nord est, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, nel sud e nelle isole, soprattutto Sardegna e Puglia, Lazio e Toscana. Sono presenti in realtà molto diverse: una è in una metropoli, a Roma, cinque in città da 500 mila abitanti e tre sono in località molto piccole, con meno di 15 mila abitanti. La caratteristica comune alle medio grandi è la presenza, in rete mentre per le più piccole quello che sembra aver fatto la differenza è la presenza di un’edicola, perché questo ha consentito al punto di vendita di restare aperto”. (ANSA).
Fonte Ansa.it