La ricerca italiana, con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), adesso ha a disposizione uno strumento in più, grazie all’ingresso nella rete dei computer quantistici dell’Ibm. I ricercatori potranno infatti utilizzare i venti computer quantistici della rete, fra i quali l’innovativo Eagle, per applicazioni in numerosi ambiti: dalla comprensione del mondo fisico alla progettazione di nuovi farmaci.
“Il Cnr è la prima istituzione italiana a partecipare al Quantum Network di Ibm”, ha detto la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. “Questo accordo – ha aggiunto – apre alla possibilità di cooperazione con prestigiosi partner internazionali che svolgono ricerca nel settore delle quantum technologies e mette a diposizione dei nostri ricercatori e dello sviluppo del Paese uno strumento di frontiera avanzatissimo, in grado di segnare una svolta rivoluzionaria in diversi settori, a partire da quello informatico”.
L’accesso alla rete è destinato in particolare ai ricercatori dell’Istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni (Cnr-Icar) e dell’Istituto di informatica e telematica (Cnr-Iit), ma in futuro potrà essere esteso a tutti gli altri istituti del Cnr.
“La computazione quantistica nei prossimi anni consentirà di trovare soluzioni a problemi scientifici e applicativi ritenuti irrisolvibili con gli attuali sistemi di supercalcolo”, ha detto il direttore di Cnr-Icar, Giuseppe De Pietro. “Ciò – ha aggiunto – comporterà un cambiamento radicale nel modo di pensare la progettazione di algoritmi e software, aprendo nuovi campi di ricerca”. Per Alessandro Curioni, direttore di Ibm Research per l’Europa, le possibili applicazioni vanno “dai modelli per simulare accuratamente il mondo fisico, ed eventualmente progettare farmaci e materiali migliori, agli strumenti per affrontare problemi di ottimizzazione complessi, come quelli legati alla modellazione del clima e della finanza”.
Fonte Ansa.it