L’Ucraina protesta con Netflix per ‘Emily in Paris’

(ANSA) – ROMA, 03 GEN – ‘Emily in Paris’, la popolare serie
Netflix di cui è appena uscita la seconda stagione, di nuovo
sotto attacco per la sua rappresentazione della realtà intrisa
di stereotipi e cliché. Questa volta è l’Ucraina che ha
protestato ufficialmente per il personaggio di Petra, una donna
di Kiev che trascina la protagonista, interpretata da Lily
Collins, a rubare vestiti e borse in un grande magazzino della
capitale francese. Un ritratto che il ministro della cultura
ucraino, Oleksandr Tkachenko, ha definito “offensivo”. Petra,
questo il nome del personaggio interpretato dall’attrice Daria
Panchenko, ha inoltre poco gusto nel vestire e il terrore di
essere espulsa. “Un’immagine caricaturale e offensiva. È così
che vengono visti gli ucraini all’estero?”, ha scritto su
Telegram il ministro che ha inviato una lettera a Netflix.
    Non è la prima volta che la serie viene criticata per la sua
rappresentazione di diverse nazionalità. Nella prima stagione ad
essere attaccati furono proprio i ritratti di Parigi e dei
francesi, descritti come maleducati, pessimisti, sciatti,
traditori e sempre con il baschetto. Nella seconda, oltre a
Petra, colpisce il personaggio di Alfie un giovane di Londra che
lavora in banca e passa il suo tempo libero a guardare partite
di calcio e bere birra al pub.
    Il creatore dello show, Darren Star, già autore di ‘Sex and
the city’, si è difeso dicendo al New York Times di aver voluto
mostrare la capitale francese in un “modo meraviglioso che
incoraggiasse le persone ad innamorarsi della città come ho
fatto io”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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