E’ previsto per stanotte intorno alle
22 ora italiana l’impatto sulla Terra di Peregrine, la sonda
dell’azienda americana Astrobotic che avrebbe dovuto raggiungere
la Luna. L’impatto avverrà nei cieli del Pacifico, circa 500
chilometri a sud delle coste delle Fiji a una velocità tale,
oltre 40mila km/h, da bruciare completamente nell’atmosfera
senza la possibilità che grossi detriti raggiungano la
superficie.
“Non sono stati rilasciate informazioni tecniche sulle
condizioni della sonda né tantomeno è possibile fare analisi
indipendenti sulla sua traiettoria, dunque, bisogna attenersi a
quanto riportato dai comunicati di Astrobotic”, ha spiegato
Luciano Anselmo, esperto di dinamica spaziale. Nell’ultimo dei
comunicati la società americana che puntava ad essere il primo
privato ad allunare ha pubblicato la mappa relativa al possibile
punto di impatto della sonda che poche ore dopo il lancio,
avvenuto l’8 gennaio, ha avuto un problema al sistema di
propulsione. La mappa indica che l’arrivo di Peregrine è stimato
intorno alle 22 ora italiana all’interno di uno stretto ellisse
il cui centro è a circa 500 km a sud delle Fiji.
Un’ellissi che si estende lungo l’asse est-ovest e che lambisce
a est Vanuatu ma esclude quasi completamente la possibilità di
arrivo sopra la terra ferma. “In ogni caso appare molto
improbabile che possano arrivare detriti a terra – ha aggiunto
Anselmo – perché la sonda dovrebbe arrivare a oltre 40mila km/h,
quasi il doppi di quella dei rientri dei satelliti in orbita
terrestre”.
L’attrito con l’atmosfera, dovrebbe secondo le stime, portare
alla completa distruzione di gran parte degli elementi della
sonda. Nonostante i problemi ai motori, dovuti alla perdita di
propellente, i tecnici di Astrobotic sono riusciti a controllare
la traiettoria della sonda per pianificare un impatto sul
Pacifico. Per farlo, spiega la nota online, sono state eseguite
23 brevissime accensioni del motore principale riuscendo a non
provocarne il surriscaldamento.
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Fonte Ansa.it