(ANSA) – ROMA, 14 SET – Il rimbalzo dell’economia globale
trainerà l’export Made in Italy che raggiungerà livelli più alti
di quelli pre-pandemia. Lo afferma Sace nel Rapporto Export 2021 “Ritorno al futuro: anatomia di una ripresa post-pandemica”.
SACE stima un rimbalzo dell’11,3% dell’export di beni, con pieno
ritorno ai livelli pre-pandemia già nel 2021 quando le vendite
raggiungeranno 482 miliardi. Nel 2022 la crescita sarà del 5,4%.
e del 4% nel biennio successivo. Tale ritmo, superiore di quasi
un punto al tasso medio pre-crisi (+3,1%, in media annua, tra
2012 e 2019), consentirà di raggiungere nel 2024 il valore di
550 miliardi di export di beni.
Tuttavia il mancato contenimento della pandemia costringerebbe
l’economia globale a rallentare. In questo scenario – ha stimato
Sace – la crescita delle nostre esportazioni sarebbe più
limitata quest’anno (+7,2%) e pressoché nulla nel 2022. Il pieno
recupero delle vendite Made in Italy nei mercati esteri sarebbe
quindi rimandato al 2023.
“Il periodo che stiamo attraversando – ha sottolineato –
sarà uno spartiacque per la nostra storia. Il 2021 verrà
ricordato come l’anno in cui l’export italiano ha ripreso il
percorso di crescita con risultati a doppia cifra”, ha detto il
presidente di Sace Rodolfo Errore.
“Stiamo recuperando la più forte caduta di prodotto dal
dopoguerra – ha detto il ministro dell’economia Daniele Franco
intervenuto alla presentazione del rapporto -. E’ importante –
ha aggiunto – il processo di vaccinazione e contenere il
diffondersi della malattia per consolidare il processo di
crescita”. .
Sempre secondo lo studio Sace, “Una piena realizzazione delle
riforme strutturali del Pnrr e del loro mantenimento in un
orizzonte di medio periodo” accentuerebbe “l”intensità della
crescita del PIL italiano soprattutto nell’ultimo triennio: nel
2025 l’output nazionale aumenterebbe del 2,7% come riflesso
della spinta degli investimenti e delle riforme con ricadute
positive sul PIL potenziale”. Inoltre, le riforme strutturali
del PNRR incrementerebbero anche la competitività delle imprese
italiane attive sui mercati esteri: il livello delle
esportazioni di beni, in valore, nel 2025 aumenterebbe infatti
del 3,5% rispetto a quanto previsto nello scenario base. (ANSA).
Fonte Ansa.it